“Prego, favorisca il suo Whatsapp” | Ospedale, da oggi ti leggono tutte le chat prima delle visite: così non puoi nascondere niente

“Prego, favorisca il suo Whatsapp” | Ospedale, da oggi ti leggono tutte le chat prima delle visite: così non puoi nascondere niente

Whatsapp- Mandamentonotizie.it - (Fonte: pexels)

Adesso devi stare attento con il tuo WhatsApp, il rischio che possano leggerti le chat prima delle visite è molto alto

Quello che stiamo vivendo è un mondo dove tutto quello che accade si verifica alla velocità di un secondo.
Specialmente con gli accessori che abbiamo e di cui non possiamo farne assolutamente a meno.

Ovviamente il riferimento è facilmente intuibile: l’utilizzo di Smartphone o Android. Nella maggior parte dei casi l’utilizzo di una delle app di messaggistica istantanea più conosciute ed utilizzate come WhatsApp.

Quanto accaduto in ospedale ha fatto decisamente molto discutere. Tanto è vero che una persona è stata costretta a dover mostrare le proprie chat. Anche se, in questo caso, il motivo ha spiazzato davvero tutti.

Mostra le chat WhatsApp prima delle visite: carriera a rischio

Una vicenda che arriva direttamente dall’ospedale di Piacenza e che ha lasciato tutti senza parole. A svelare quanto è accaduto sono state, appunto, le chat tra colleghi. Tutti sapevano, ma nessuno ha fiatato. Fino a quando la bomba non è definitivamente esplosa. Il tutto dopo l’arresto del primario del reparto Radiologia, Emanuele Micheletti. Quest’ultimo, attualmente ai domiciliari, è accusato di violenza sessuale aggravata ed atti persecutori nei confronti di alcune donne.

Violenze che le vittime hanno dovuto incassare in silenzio e senza poter rivelare il contenuto a nessuno. Per paura, molto probabilmente, di possibili ripercussioni o altro. A svelare la vicenda ci ha pensato il “Corriere della Sera”. “Ognuno di noi ha accettato in silenzio piccolo o grandi abusi in questi anni” si legge tra le numerose chat. Un clima di terrore durato fin troppo: ben 15 anni. Ad indagare su questa vicenda la Procura di Piacenza. A denunciare per prima una donna di 45 anni.

dottori – mandamentonotizie.it

Il sistema ospedaliero che ha terrorizzato tutti: indagini in corso

In 45 giorni sono stati analizzati 32 episodi di abusi su una decina di vittime. La prima vittima, però, risale a 15 anni fa. Cosa raccontavano queste chat? Il primario in questione era definito, appunto, il “padrone” che arrivava anche all’abuso fisico e sessuale. Nel caso in cui qualcuno si rifiutasse veniva punito con turni massacranti oppure con ferie e vacanze negate. Insomma, un vero e proprio ricatto ed incubo per le vittime. Dalle ripicche sui gruppi fino ad arrivare alle mani sotto i vestiti. Una situazione che è durata per troppo tempo, ma che nessuno ha avuto mai il coraggio di affrontare e parlare. Il clima che si era creato all’interno del nosocomio era di paura. Pur di stare tranquilli e di non perdere il posto di lavoro preferivano rimanere in religioso silenzio.

Dalle chat, inoltre, si evince che il primario si sentiva una persona “intoccabile” e protetto da alcuni suoi fedelissimi. A porre fine a tutto questo una giovane dottoressa che ha denunciato il primario. Tanto da dirigersi alla direzione generale dell’ospedale ed anche alla Questura. La professionista era stata convocata nella stanza del primario per discutere dei turni. Anche se le intenzioni del mostro erano tutt’altre visto che voleva molestarla. A salvarla un collega intervenuto quasi in tempo. Una infermiera, invece, ha ritirato la denuncia. C’è anche chi ha ritrattato e negato che nei video e nelle chat non fosse accaduto nulla del genere. L’avvocato del professore, Pietro Gabriele Roveda, ha preferito non commentare la vicenda. La cosa certa è che questa vicenda ha condannato il primario alle sue visite da medico professionista, grazie al controllo Whatsapp capillare.