AVELLINO. E’ la notte della Coppa con quei “pazzi” di Quadrelle sugli spalti. Vai Scandone!

Milano non fa paura. Beh, questa Scandone che stoicamente approda in finale e continua a collezionare miracoli su miracoli appassiona tutti. Come nel 2008, quando incoscientemente, gradino dopo gradino, Marques Green e Smith misero le fondamenta per un’impresa che fino a ieri sera sembrava inimitabile. Ed è stato proprio il play di Philadelphia a scatenare l’inferno al “Mediolanum Forum” con quel canestro alla Curry (quello dei Golden States), praticamente da casa sua, a far capire che otto anni dopo l’impresa dei lupi di riportare la Coppa a casa resta fattibile.

Un sogno che questa sera alle 18 entrerà nel vivo contro la plurimilionaria Milano di Repesa che in semifinale si è sbarazzata, con il rischio di doppiarla, di Cremona. Non sarà una partita facile, ma con questa Scandone, come insegna la storia, ogni pronostico non è mai scontato. La notte della rivincita del basket avellinese è pronta a scatenarsi. Green con la sua esperienza guiderà la squadra, Cervi e Buva cercheranno di far valere i loro centimetri sotto canestro e Leunen proverà alla distanza ad uscire fuori con il suo contributo.

A spingere i lupi a Milano c’è un’intera provincia. Al Forum di Assago saranno oltre un migliaio gli irriducibili che si faranno sentire nella morsa meneghina. Tra questi ci saranno “quei” pazzi irriducibili di Quadrelle che ieri si sono goduti una visibilità niente male con quello striscione “Quadrelle presente” che campeggiava in bella vista ad ogni inquadratura di Rai Sport della colorata tifoseria avellinese. Il gruppo è partito alla volta di Milano venerdì. Un viaggio al “buio” il loro, prenotato subito dopo la conquista dell’accesso alle Final Eight dove la Scandone sembrava avere chances limitate (del resto i bookmakers davano il successo a 300 alla vigilia del torneo fino a scendere ai minimi negli ultimi giorni). Invece loro ci credevano prima ancora della strepitosa striscia di vittorie dei ragazzi di Coach Sacripanti. Essere arrivati alla finale riempie tutti d’orgoglio in questo momento: resta da compiere l’ultimo miracolo.