SIRIGNANO. Sgambati attacca: “Consuntivo senza debiti fuori bilancio tra l’indifferenza generale”
Si preannuncia una vera e propria battaglia economico – finanziaria a Sirignano. Non solo in vista dell’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo, ma anche della prossima campagna elettorale che nel 2017 porterà il comune al rinnovo del consiglio comunale.
A tenere alta l’attenzione sui conti dell’amministrazione guidata dal sindaco Raffaele Colucci è l’ex assessore al bilancio Nicola Sgambati. L’ex esponente della giunta guidata in quella circostanza proprio dal sindaco Colucci, parte dall’imminente approvazione del conto consuntivo. “Non è possibile che tale documento, tra l’indifferenza generale, giungerà in consiglio comunale in netto contrasto con le normative in materia in quanto non evidenziati al suo interno gli infiniti debiti fuori bilancio pendenti sulle casse del nostro comune. Il riconoscimento di tali debiti – evidenzia Sgambati – rappresenta un provvedimento al quale l’amministrazione comunale non potrà per nessuna ragione sottrarsi in quanto rappresenterebbe un danno erariale per omessa spesa. Purtroppo nessuno muove un dito, ma dubito sulla conoscenza della normativa da parte degli attori in causa. Pertanto – aggiunge l’ex esponente di giunta – mi auguro che il revisore dei conti ne sia a conoscenza del tutto e possa modificare la situazione”.
La disamina di Sgambati non sembra avere dubbi. “Purtroppo la situazione contabile del comune si aggrava quotidianamente. Basta collegarsi all’albo pretorio del sito web istituzionale per prendere nota delle innumerevoli sentenze definitive che pervengono e dei decreti ingiuntivi che vengono inoltrati e a cui i responsabili finanziari del comune fanno addirittura fatica a starci dietro. Tra i tanti lo scorso 29 aprile, con sentenza n. 681/2015, il Tribunale di Avellino ha condannato il comune ad un pagamento di oltre 15mila euro per non aver onorato il noleggio di uno scuolabus negli anni addietro. La stessa sorte toccherà anche all’attuale servizio in fase di espletamento in quest’anno scolastico in quanto affidato privo di impegno di spesa. Quindi ancora una volta si andrà in Tribunale per assistere all’ennesima disfatta del comune”.
Sgambati prova ad individuare le responsabilità di quella che potrebbe apparire come una delicata situazione contabile. “Contro i dipendenti comunali non ho nulla da ridire perché la colpa di tutto ciò in questo paese è della solita persona che, incurante dei sacrifici reali di tutti i cittadini, sperpera denaro pubblico senza alcuna misura e responsabilità. In tutto questo marasma non riesco ad intravedere la figura della tanto decantata opposizione, dei salvatori della patria e degli avvocati”. Sgambati, pertanto, coglie l’occasione al volo per togliersi il classico sassolino dalla scarpa. “Amico è una parola usuale, ma raro è un amico fedele. Un vero amico non viene insultato, non dice bugie, ma soprattutto non dimentica il suo nome”.
In conclusione Sgambati invita “i consiglieri comunali a dimettersi. Il loro fallimento politico e amministrativo è sotto gli occhi di tutti. Le sorti del paese non interessano a nessuno tant’è che sono tutti distratti ad ammirare la bellezza del Castello”.