Posto di blocco, ora perquisiscono sotto le auto: se manca questo pezzettino sono 3.000€ di multa | Non può essere caduto

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Le auto sono composte da strumenti, più o meno visibili, che non possono essere assolutamente rimossi: il rischio è una multa salata.
Le norme che regolano il Codice della Strada riguardano la guida e la modalità in cui si esegue, ma anche una serie di provvedimenti che possono essere disposti dalle autorità in determinate condizioni.
Le automobili rappresentano uno dei mezzi di trasporto più diffuso al mondo: in Italia ci sono circa 694 automobili per ogni 1000 abitanti, il numero più alto in Europa.
Questo significa che l’Italia ha un tasso di motorizzazione superiore alla media dell’Unione Europea, che si attesta a 571 autovetture per 1000 abitanti.
Ma tutte le auto che circolano sulle strade provinciali o sulle autostrade sono legali? I controlli delle forze dell’ordine diventano sempre più capillari e se si nota la mancanza di un pezzettino, la multa è immeditata.
Auto, quali non possono circolare
In seguito all’inquinamento ambientale, il settore automobilistico si è adoperato per produrre veicoli efficienti ma con un impatto più sostenibile. In alcune zone d’Italia, ad esempio, è stata vietata la circolazione di alcuni mezzi in particolare: da novembre 202a, Roma ha vietato i veicoli Euro 3 diesel e benzina e i veicoli Euro 1 e Euro 2, anche se alimentati a GPL o metano. Si tratta di misure avviate per ridurre l’inquinamento e tentare di raggiungere gli standard europei.
Oltre al divieto di circolazione per alcuni mezzi, esistono una serie di norme che vietano anche la manomissione degli stessi. Spesso, infatti, accade che alcuni meccanici consiglino la rimozione di alcuni strumenti che compongono la vettura, ma che in alcune situazioni potrebbero comprometterne l’efficienza. Farlo, però, è considerato reato ed è severamente punito dalla legge. Ora, dunque, i controlli ai posti di blocco si fanno sempre più serrati e se dovesse mancare questo pezzettino, si viene subito multati.

Un “pezzettino” che vale una multa (e il carcere)
Molti automobilisti decidono, insieme al meccanico di fiducia, di rimuovere dalle proprie auto a diesel il filtro antiparticolato, inserito dalle case automobilistiche per ridurre l’emissione di polveri nocive per l’ambiente e la salute dell’uomo. Questa pratica, però, è assolutamente illegale e chi viene scoperto sprovvisto del FAP è soggetto ad una sanzione che parte dai 422 euro e può arrivare fino a 1697 euro.
Inoltre, l’automobilista sorpreso al posto di blocco, subisce il ritiro del libretto ed è obbligato a ripristinare il filtro antiparticolato sull’impianto di scarico dell’auto. Ancora più grave è la denuncia penale in cui può incorrere: la rimozione di questo strumento può portare ad una denuncia punita con un periodo di reclusione dai 2 ai 6 anni e una sanzione che va da 10.000 a 100.000 euro.