ALLARME AUTOSTRADE – L’azienda italiana è a rischio fallimento: il buco da 4,9 miliardi è una bomba sociale | Saltano pedaggi, lavori e assunzioni

Autostrade, l'azienda italiana a rischio fallimento - mandamentonotizie.it (Foto Pixabay)
Crisi per una delle aziende simbolo dell’italianità in tutto il mondo: ha già presentato un’esposizione debitoria di 4,9 miliardi di dollari.
Sono numerose le aziende di tutto il mondo che negli ultimi anni, in seguito all’evoluzione delle richieste del mercato e all’incremento dei costi delle materie prime, hanno dichiarato fallimento o scelto di lasciare a casa molti lavoratori.
Le manovre messe in atto dalle multinazionali sono volte a ridurre al minimo il rischio di chiusura definitiva delle stesse, ma a farne le spese sono sempre e solo i dipendenti.
È delle ultime ore la notizia del rischio di fallimento per una delle più grandi aziende italiane di tutto il mondo: dopo aver popolato per decenni le autostrade di tutta Italia, ora potrebbe essere per sempre svenduta.
Tutte le fabbriche dislocate nella Penisola hanno già lasciato a casa numerosi dipendenti, mentre si attende un intervento del governo a favore di un recupero dell’azienda.
Fallimento: il rischio per una grande multinazionale
Più di un secolo fa nasceva una delle più grandi aziende di automotive divenuta ben presto simbolo dell’eccellenza italiana in tutto il mondo. Per decenni le autostrade del Bel Paese e di tutto il globo sono state popolate da un logo inconfondibile, emblema di prodotti indistruttibili, di estrema qualità e di sicurezza. A causa di speculazioni finanziarie, cessioni opache, incapacità politica e indifferenza generale, quel colosso è ora in ginocchio e ha dichiarato istanza di fallimento negli Stati Uniti con un buco da 4,9 miliardi.
L’azienda si è occupata per un secolo di componenti e sistemi per veicoli concentrandosi prevalentemente sulla progettazione, sviluppo e produzione di sistemi di illuminazione, sistemi di controllo motore, sistemi di sospensioni, sistemi elettronici e altri componenti per auto. Oggi, però, Magneti Marelli rischia di trasformarsi in un lontano ricordo dell’eccellenza italiana nel mondo.

Addio alla multinazionale che ha popolato le strade
Dopo decenni durante i quali Magneti Marelli ha firmato componenti per auto che hanno scritto la storia del settore automobilistico rendendo l’Italia un Paese riconosciuto a livello mondiale, oggi la situazione della multinazionale appare piuttosto drammatica con tantissimi lavoratori mandati a casa.
Sono oltre 6.000 i dipendenti e gli stabilimenti coinvolti nella crisi: quello di Sulmona, ad esempio, ha 460 lavoratori sotto contratto di solidarietà, mentre a Crevalcore sono più di 500 le persone che attendono una risposta, inoltre gli esuberi sono arrivati a 147 e i sindacati chiedono un tavolo urgente con il Governo.