Allerta tsunami, dopo il sisma di 8.8 si temono onde distruttive: evacuazioni immediate in tutte queste zone | La Protezione Civile sta monitorando

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Allerta tsunami (Foto di Patou Ricard da Pixabay) - madamentonotizie.it

Una fortissima scossa ha colpito una zona sismica tra le più attive, con una magnitudo pari a 8.8. L’evento, avvenuto nelle prime ore della giornata, ha subito fatto scattare l’allarme in decine di località costiere, anche molto distanti dall’epicentro.

La preoccupazione principale è legata alla possibilità di uno tsunami. Le autorità di più Paesi hanno chiuso temporaneamente porti, aeroporti e aree turistiche, e in alcuni casi sono state avviate evacuazioni preventive. Le onde sono già state rilevate da diversi sistemi di monitoraggio in mare aperto.

Secondo i centri meteo e i servizi di emergenza, i livelli del mare si stanno modificando, con segnalazioni di ritiri anomali dell’acqua e primi movimenti lungo le coste. Le popolazioni residenti in aree esposte sono state invitate a non avvicinarsi al mare per tutta la durata dell’allerta.

Sui telefoni cellulari dei residenti in varie nazioni sono stati inviati messaggi automatici di emergenza, avvisando di mareggiate imprevedibili e forti correnti. L’allerta riguarda un’area vastissima, con migliaia di chilometri di coste potenzialmente interessate.

Allerta tsunami: bisogna evacuare

Fortunatamente un simile terremoto non è accaduto in Italia: l’epicentro è stato localizzato nella penisola russa della Kamchatka, una zona nota per la sua attività vulcanica. La scossa, tra le più forti mai registrate nella regione, ha generato onde che si sono propagate attraverso tutto il Pacifico settentrionale. La notizia, che ha dato tra gli altri rainews.it, è stata diffusa nella mattinata del 30 luglio con una serie di aggiornamenti continui sulla catena di allarmi che, in pochissimo tempo, ha raggiunto mezzo mondo.

Le autorità locali hanno disposto immediatamente l’evacuazione delle aree costiere più vicine all’epicentro, dopo l’arrivo delle prime onde. Le segnalazioni parlano di onde alte fino a cinque metri nella zona di Severo-Kurilsk, dove alcune strutture sono state colpite, tra cui un edificio scolastico in ristrutturazione.  Nel frattempo, l’allarme si è esteso rapidamente. Dalle Hawaii dove  il governatore ha proclamato lo stato d’emergenza, disponendo la chiusura temporanea di porti e aeroporti e dove le telecamere di sorveglianza hanno mostrato un ritiro improvviso delle acque, uno dei segnali più comuni dell’arrivo imminente di uno tsunami. Alla costa occidentale degli Stati Uniti dove il servizio meteorologico ha avvertito la popolazione di tenersi lontana dal mare.

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Mare pericoloso (Foto di Ray Harrington su Unsplash) – mandamentonotizie.it

Le autorità lanciano l’allarme

In Giappone le autorità  hanno segnalato onde anomale  con picchi fino a 1,3 metri in alcuni porti. In Nuova Zelanda, l’ente nazionale per le emergenze ha attivato il sistema di allerta e a tutti è stato chiesto di restare lontani da spiagge, porti e zone fluviali, anche se non si è reso necessario evacuare.

Anche altri Paesi del Pacifico hanno adottato misure precauzionali, come la Colombia e la Polinesia Francese. Per fortuna al momento non risultano vittime, ma la situazione resta instabile e sotto continuo controllo. Le scosse potrebbero generare nuove onde nelle ore successive. Anche la Protezione Civile italiana segue con attenzione l’evoluzione, pur non segnalando rischi immediati per le nostre coste.