Alcol più caro del 50%: il Governo vara la stretta: da questa data comprare una bottiglia di vino è solo per ricchi

Aumento prezzo dell'alcol (Foto di Duy Nod da Pixabay) - mandamentonotizie.it
Tra poco bere una bottiglia di vino sarà un lusso per chi se lo può permettere. Il Governo ha deciso di alzare i prezzi del 50%.
C’è una categoria di italiani che da sempre si sente al sicuro: quella di “un bicchiere a pasto”, dei “solo nel weekend”, degli “è solo un calice, mica un vizio”. Gente moderata, insomma. Ma anche loro, da oggi, potrebbero dover rivedere i conti.
I tempi in cui bastavano pochi euro per portare a tavola una bottiglia di vino “buono e onesto” sembrano destinati a finire. E questa volta non c’entra l’inflazione o magari il rincaro del vetro. Il motivo arriva dall’alto, molto più in alto.
Questa volta il futuro del consumo “accessibile” potrebbe essere al capolinea. Soprattutto se tra le voci di spesa iniziano a comparire quelle legate a vizi che, finora, erano più sociali che fiscali.
Una cosa è certa: le abitudini degli italiani potrebbero subire un bel terremoto, e non per colpa del solito spread. In arrivo c’è qualcosa che potrebbe cambiare il modo in cui facciamo la spesa e brindiamo. Aumenta il prezzo dell’alcol, e non tutti potranno fare cin-cin.
Alcol più caro del 50%: diventa un lusso
Il 2 luglio 2025, ricorda money.it, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’iniziativa “3 by 35”, un piano globale che propone di aumentare del 50% le tasse su alcol, tabacco e bevande zuccherate entro il 2035. L’obiettivo? Ridurre il numero di decessi legati a queste sostanze e, allo stesso tempo, recuperare 1.000 miliardi di dollari da reinvestire nella sanità pubblica. Tradotto: quello che oggi paghi 8 euro, domani potrebbe costarne 12. O anche di più.
Sebbene la proposta parta dall’OMS, saranno i singoli governi a dover decidere se e quando applicarla. E l’Italia, da sempre in bilico tra emergenze sanitarie e bilanci in rosso, potrebbe essere tra i primi a cogliere la “doppia opportunità”: frenare i consumi nocivi e trovare nuove risorse per un sistema sanitario sempre in affanno.

La data è ormai decisa
Il principio è semplice: più costa, meno se ne consuma. Ed è lo stesso meccanismo usato con il tabacco in passato. I dati parlano chiaro: in oltre 140 Paesi che hanno già aumentato le accise, i consumi sono diminuiti, mentre le entrate fiscali sono cresciute. Un effetto collaterale che fa gola a molti governi.
Ma dietro i buoni propositi si nasconde un cambiamento che avrà un impatto diretto sul portafoglio di milioni di cittadini. E se oggi sembriamo lontani da una tassa sul vino quotidiano, la direzione è già tracciata. Perché quando a rischio ci sono salute pubblica e bilancio statale, anche il bicchiere mezzo pieno rischia di costare troppo.