AVELLA. Compravendita di voti, la Cacace: “Se ci sono le prove giusto denunciare”

Non so cosa è successo, aspettiamo di vedere gli atti e capiremo”. Chiara Cacace interviene sulla vicenda che almeno da ventiquattro ore ha mobilitato Avella: la presunta compravendita di voti alle elezioni dello scorso cinque giugno e che vede il Movimento 5 Stelle promotore di un’azione giudiziaria con tanto di prove (file audio).

Mi sembra giusto che rispetto a queste situazioni di cui si vocifera, con tanto di prove e controprove, vengano attuate azioni a supporto dell’affermazione del principio della legalità e di tutti gli altri principi che devono prevalere rispetto a quelle che sono le prospettive future del paese. Sono garantista, non giustizialista e se avessi visto con gli occhi ciò di cui si parla avrei tranquillamente denunciato anch’io il tutto”.

Sui possibili scenari la Cacace non si sbilancia. “Dipende ovviamente da ogni eventuale tipo di denuncia e di accusa. Se si parla di scambio di voti, di prove inconfutabili la situazione comincia a farsi seria perché in questo contesto entrerebbe in gioco anche la moralità delle persone rispetto a determinati fenomeni”.

Riflettendo sul dato elettorale, infine, il segretario cittadino del Pd rimarca: “A guardare il risultato ottenuto dai nostri antagonisti sembrerebbe che in questo paese abbia votato un altro paese. Fermo restando il riconoscimento dell’esito delle urne e quello della libertà delle persone nell’esprimere i loro suffragi, il nostro messaggio forse non è arrivato…”.