AVELLA. Salapete non ci sta: “Sono stato vittima di razzismo culturale”
Fuochi d’artificio con ventiquattro ore d’anticipo. Michele Salapete, il consigliere comunale attaccato in consiglio l’altro giorno (malgrado la sua assenza) replica duramente alle esternazioni della sua ex maggioranza. “L’uomo libero”, quale si definisce Salapete, non le manda a dire al sindaco Domenico Biancardi e all’assessore Agostino Vitale.
“Alla luce di quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale di Avella del 28 dicembre u.s. e in merito a quello che viene riportato dagli organi di informazione, mi urge sottolineare che: le ingiurie rivolte alla mia persona dell’assessore Vitale sono del tutto gratuite e avvenute in assenza di contraddittorio. I termini usati sono l’espressione di un linguaggio becero e non consono al luogo nel quale sono state pronunciate e quindi offendono non solo la mia persona ma tutti i cittadini avellani.
Le ingiurie rivoltemi testimoniano, ove ce ne fosse il bisogno, la statura umana e l’assoluta mancanza di argomenti in capo a chi le ha pronunciate.
L’assessore alle offese che non ha mai brillato per presenze, lungimiranza e risultati amministrativi brilla invece per gli epiteti offensivi.
La mia incapacità (secondo il pensiero dell’assessore Vitale) mi ha reso colpevole, di avere esercitato il diritto ad una posizione di dissenso rispetto al Sindaco e alla sua maggioranza e per questo motivo sono stato fatto oggetto di un “ razzismo culturale” da parte dell’assessore alle offese.
Nel nostro paese le voci di dissenso non sono ammesse, non è possibile avere una posizione critica e questo è il livello di democrazia partecipata nel quale è sprofondata Avella.
E’ il caso di sottolineare che l’Assessore che pure è stato investito da deleghe “pesanti” ma non pensanti da parte del Sindaco, non si è reso promotore di nessuna iniziativa, né ha risolto alcuno dei problemi della nostra comunità, pur percependo per intero, a differenza di altri colleghi, gli emolumenti da assessore”.