Emergono ulteriori elementi nell’inchiesta in atto all’Asl di Avellino dopo il blitz antiassenteismo.
In totale, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti che hanno indagato 21 persone (di cui 4 sottoposte agli arresti domiciliari), un dipendente finito al centro dell’inchiesta sottraeva, mediante la collaborazione dei colleghi, almeno 48 ore al mese all’impiego lavorativo effettivo (per un totale superiore a 100 euro).
Quello smascherato, insomma, era una vero e proprio sistema orchestrato ad arte tra una serie di colleghi che entravano in ritardo al lavoro o che, invece, uscivano prima dell’orario previsto senza che nessuno se ne accorgesse. Il caso più emblematico è quello di un’impiegata che timbra il badge della collega che quel giorno era assente per un lutto verificatosi in famiglia.
Nei prossimi giorni l’inchiesta potrebbe allargarsi ad almeno un’altra decina di dipendenti che, secondo l’accusa, sottraevano meno di cento euro mensili.
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