



di Gianni Amodeo
Tutto pronto, per la cerimonia di conferimento delle artistiche targhe premiali dell’ ”Anfiteatro d’Argento”, omaggio reso al classico monumento che costituisce la simbolica testimonianza evocativa dell’ Avella, fondatadaglioscie tra le piùimportanti ed operose cittàdelsistemaurbanodella Campania romanizzata; cerimonia, che si svolgerà sabato- sette dicembre, con inizio alle ore 18,00– nel Teatro comunale “Biancardi”, con la presentazione affidata a Barbara Ciarcia e Nello Fontanella, giornalisti de “Il Mattino” e scandita dagli intermezzi musicali del Maestro Luca De Prisco, fisarmonicista di straordinario talento e magnifico compositore, nel cui linguaggio in pentagramma pare avvertirsi l’eco lontana che rinviene dalla finezza espressiva dei madrigali del principe Carlo Gesualdo, il principe dei musici, che tra il ‘500 eil ’600 signoreggiò nel territorio dell’attuale e accogliente Comune dove il giovane artista è nato e vive. E a far da cornice, saranno le briose e rapide coreografie tanghere, eseguite e interpretate con ariosità di volteggi e movenze da Annarita Napolitano e Vincenzo Bisogno, ballerini di gran classe.
Ad impreziosire la cerimonia, l’intervento poetico di Antonietta Gnerre e la proiezione del docu – film -realizzato da Salvatore Morelli, che racconta i profili e l’incanto dei tesori storico-artistici, archeologici e naturalistici di Abella\Avella, e la Mostra dei Manifesti del Cinema, che fa parte della collezione di Dentice Pantaleone. Una scelta mirata, quella della location della rassegna di Dentice Pantaleone, ricordando che la ”Sala Azzurra” – antesignana del “Biancardi” interessato da un significativo restyling realizzato di recente- per lungo tempoè stata una delle cinque sale cinematografiche ben frequentate, specie tra gli anni ’50 e ‘70 del secolo scorso, nel territorio dell’Unione intercomunale dell’Alto Clanio; le altre era attive, a Baiano, con il “Sarno” e il “Colosseo”, e a Mugnano del Cardinale, con il “Partenio” e il “Santa Filomena”. E, per completare i dettagli di cronaca, la “Sala Azzurra” e il “Santa Filomena” erano beni dei patrimoni disponibili degli Enti comunali di assistenza di riferimento locale; la prima ha conservato lo status di bene pubblico, la seconda, negli scorsi decenni e con mutata destinazione, è stata ceduta a privati .
Dedicato all’Imprenditoria così come si articola nelle filiere produttive di eccellenza, in Campania e in ambito nazionale, il Premio “Anfiteatro d’Argento”èpromossoedorganizzato dalla Pro Loco cittadina, presieduta dalla dott.ssa Ornella Abate, e dall’Associazione “La Piccola cometa”, in partnership con la Pmi–International– Confederazione d’imprese nel mondo, la manifestazione si propone di rappresentare una vetrina delle eccellenze produttive, che rendono viva l’ economia reale e legale, promuovendo e valorizzando il territorio al contempo, sia le imprese che vi operano, sia le sue potenzialità. Un progetto di interessante e qualificata prospettiva, la cui idea–guida è ben focalizzata e marcata nel regolamento che indica condizioni, metodi e finalità a cui si ispira l’evento.
E’ l’ idea–guida, per la quale nell’Albo d’onore dell’ Anfiteatro d’Argento– sezione Imprenditoria figurano e figureranno sempre e soltanto aziende che nei cicli produttivi osservano il codice etico delle imprese e applicano i principi del rispetto della biodiversità e delle normali pratiche ecologiche. “E’ una scelta di campo netta e specifica- afferma Saverio Bellofatto, ch’è l’animatore della manifestazione- che si collega ai valori di una società in cui la solidarietà e i diritti alla vita non siano conculcati dallo sfruttamento nel lavoro e con paghe salariali “ in nero”, premiando l’egoismo e gli interessi particolaristici. E sarebbe – conclude Bellofatto– una contraddizione concettuale e un’offesa al buon senso, se venissero gratificate aziende che generano contaminazioni ed inquinamento a danno della salute e dell’ambiente, come continua a verificarsi in agricoltura con l’uso incontrollato e improprio di erbicidi,pesticidi e fitofarmaci che trasformano i suoli in “discariche chimiche” ad alto tasso di nocività e pericolosità”.
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