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BAIANESE. Emergenza idrica, il commissario Ato Colucci scrive al presidente De Luca

Emergenza idrica, il commissario straordinario dell’Ato Giovanni Colucci scrive al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Nella missiva l’ex sindaco di Mugnano del Cardinale fa presente la delicata situazione che vivono le falde acquifere territoriali e la necessità degli interventi, imminenti, che la stessa Regione Campania dovrà adempiere.

On.le Presidente,

nel mentre le formuliamo i migliori auguri di un proficuo lavoro per l’impegnativa carica assunta, siamo costretti, a pochi giorni dal suo insediamento, a portarle a conoscenza la grave crisi idrica che in questi giorni interessa moltissimi comuni delle due province, inclusi i capoluoghi Avellino e Benevento, dove ampie zone della città sono costrette a pesanti turnazioni nell’erogazione dell’acqua.

Le origini di tale crisi hanno origini remote, anche per la lunga datazione delle infrastrutture, che comporta entità delle perdite nell’ordine del 50/60% distribuite nel sistema di captazione, adduzione ed erogazione del servizio. Per fronteggiare tale inconveniente i vari gestori negli anni hanno seguito una logica improduttiva, ma spesso finanche dannosa, per quanto appresso si chiarirà, preferendo intervenire con la realizzazione di innumerevoli pozzi profondi, ben al di là di ogni legittima aspettativa, per cui le perdite si sono sempre più ampliate, fino a raggiungere gli insopportabili valori di cui sopra.

Il livello delle falde idriche è risultato sempre più approfondito, con danni all’ecosistema per l’impossibilità della ricarica delle stesse nelle stagioni autunnali/invernali.

L’AATO ha effettuato con i propri tecnici anche uno studio sull’esigenze idropotabili dell’ambito con proposta di rimodulazione dei trasferimenti. Tutto quanto innanzi è stato affrontato in via programmatica con l’aggiornamento del Piano d’Ambito di questo Ato approvato dall’Assemblea dei Sindaci nella seduta del 21 dicembre 2012 e notificato alla Regione Campania con nota prot.5188 del 31/12/2012.

Le nuove previsioni di piano sono incentrate sul progressivo abbandono dei pozzi, cui viene lasciata solo funzione emergenziale, contestualmente al rinnovamento del patrimonio infrastrutturale, in modo da pervenire in tempi sufficientemente rapidi a ricondurre i valori delle perdite in rete a limiti congruenti con quelli fisiologici e degli standard europei.

Il Piano deve ancora essere approvato dalla Regione e non si comprendono gli arcani motivi del ritardo e si confida in un idoneo intervento la S.V. anche nell’imminenza della scadenza del settembre 2015 per l’individuazione del Gestore Unico.

La crisi idrica, che sta segnando oltremodo le popolazioni delle due province e che rende la vita delle famiglie non degna di un paese civile, è gravemente appesantita dalla rinunzia alla portata emunta dai pozzi ad uso idropotabile, che si alimentano dalla falda profonda del massiccio dei monti di Solofra; ciò, a seguito di un gravissimo fenomeno di inquinamento della falda medesima con “tetracloroetilene” inquinante classificato dalla norma come potenzialmente cancerogeno. Tale inquinamento è stato accertato in misura particolarmente grave agli inizi del 2014, per cui le autorità sanitarie e l’Arpac di Avellino hanno disposto, per tramite dei sindaci, la chiusura dei pozzi idropotabili ed anche di quelli a servizio delle attività produttive di Solofra e Montoro.

È il caso di sottolineare, per le preoccupanti possibili conseguenze, che la falda in questione è fondamentale anche per il contributo che fornisce alimentazione delle sorgenti del Sarno, da cui ha origine l’omonimo acquedotto a servizio di centinaia di migliaia di persone.

Di fatto, per il blocco dell’emungimento sono venuti a mancare nel bilancio idrico del sistema Irpino-sannita circa 200litri al secondo, con le ovvie negative conseguenze per le popolazioni interessate, ma soprattutto con effetti drammatici per quelle di Montoro e Solofra.

L’AATO Calore Irpino è intervenuta, come di norma, a presentare alla Regione, fin dal marzo 2014, un piano di messa in sicurezza di emergenza (Mise) della falda con la creazione di una idonea “barriera idraulica”, unitamente alla proposta di acquedotto integrativo di surrogazione; quest’ultimo, per reintegrare il sistema della risorsa mancante, ben consci che le problematiche di inquinamento come quello di che trattasi possono richiedere per il ripristino delle condizioni di potabilità anche alcuni anni e che perciò, prima o poi, sarebbe esplosa una crisi idrica, con effetti principalmente nei periodi estivi, gravante su tutti i territori per l’equilibrio instabile in cui si trova il sistema idrico.

Purtroppo, a tutto ciò non è stato possibile dare seguito per carenza di risorse finanziarie da parte della Regione e nonostante si fosse sollecitato anche a livello ministeriale un intervento urgente, paventando da parte di questa AATO il rischio che con la falda si potesse trasferire più a valle il fenomeno di inquinamento, determinando così un vero e proprio disastro ambientale.

Anche una proposta di acquedotto integrativo (il cui progetto è stato presentato come stralcio del Piano di Mezza in sicurezza) solo per i due comuni di Montoro e Solofra non ha trovato ancora riscontro presso la Regione Campania.

L’AATO ha proseguito comunque la sua azione redigendo il piano di caratterizzazione della matrice acque e suolo, da pochi giorni approvato in conferenza dei servizi presso l’UOD regionale di Avellino e che viene inoltrato in questi giorni a tutti i soggetti ed istituzioni pubbliche interessate e per il finanziamento a codesta Regione.

Al piano di caratterizzazione dovranno seguire gli interventi di bonifica, che potranno essere economicamente quantizzati solo ad esito del suddetto piano, ma per tutto il tempo a venire la crisi idrica, oggi esplosa, resterà sempre in essere con grave rischio anche per la salute pubblica, di fronte a limitazioni del servizio che si aggraveranno ulteriormente nei prossimi mesi.

Egregio Presidente, a conclusione di quanto esposto, chiediamo che affronti con il pragmatismo che caratterizza la sua azione politica, tale problematica emergenziale e dichiariamo la nostra disponibilità a fornire ogni utile notizia, che peraltro potrà far reperire presso gli uffici dell’assessorato all’Ambiente e della Struttura di Missione”.

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