BAIANESE. Valorizzazione enogastronomica, guardare altrove per imparare…
Guardare per imparare. L’Alta Irpinia decolla, la Bassa Irpinia no. Sotto tutti i punti di vista. L’ultimo settore che permette di focalizzare l’attenzione, in linea con gli eventi del periodo autunnale, è quello legato alla promozione di appuntamenti per la crescita del contesto territoriale mediante la valorizzazione del settore enogastronomico, autentico marchio di fabbrica.
Non è questione di strategia, non è questione di guida, non è questione (solo a parole) di valorizzazione della zona, ma di vera e propria mentalità. Quella che con il passare degli anni, purtroppo, non sembra essere vincente dalle nostre parti. Il Mandamento Baianese non riesce a fare quadrato nella promozione delle sue eccellenze: si moltiplicano proclami, si susseguono iniziative, ma i conti non tornano mai. Non vogliamo crocifiggere chi fino a questo momento (e probabilmente anche in futuro) decide di portare avanti ogni discorso fin qui promosso, ma qualcosa nella nostra zona, come precisavamo, non va.
Le differenze negli approcci, nelle modalità di gestione, ma soprattutto di interazione tra le parti in causa restano notevoli. Non è una questione di competizione (del resto le eccellenze sono diverse), ma il gap non lo si potrà mai colmare. Almeno continuando di questo passo.
Benvenuti nell’Alta Irpinia. Lo spot dei fine settimana autunnali è di quelli che rendono orgogliosi tutti. In primis i residenti, e poi anche gli irpini tutti. Basta citare due eventi su tutti per dirla tutta: la Sagra di Bagnoli e quella di Montella. Due eventi che non hanno bisogno di presentazioni, di pubblicità perché il sold out lo fanno registrare automaticamente. Due eventi, quelli di cui stiamo parlando, di cui non ci stiamo inventando nulla se precisiamo che grazie alla loro continuità (basata su un progetto di crescita dei prodotti locali in primis) hanno messo in moto un indotto (chiaramente economico) per la zona non indifferente. Centinaia di migliaia di visite, ed affari d’oro per tutti i commercianti. In tutto si stimano introiti complessivi per svariati milioni di euro in soli tre giorni a rassegna. Tutto ciò, del resto, non sorprende perché esiste una strategia, esiste un fronte comune, esiste (soprattutto) una mentalità.
Il Mandamento Baianese, insomma, guardi dalla parte più bassa dell’Irpinia alla parte più alta della provincia per prendere esempio concreto perché, oggettivamente, dati alla mano, l’altra parte non sembra averne di più rispetto a chi è al confine con la provincia di Napoli.
Ebbene culturalmente il Mandamento Baianese, oltre a farsi trovare impreparato, parte svantaggiato. Strategie comuni, tanto per cominciare (ed essendo in pieno clima da Unione dei Comuni…), latitano. Quali iniziative, seppur continuative nel corso degli anni, acquisiscono una valenza tipo di quelle dell’Alta Irpinia pur proponendosi il fine delle valorizzazioni locali? Ecco, questione di mentalità. Esistono progetti di marketing che accompagnano eventi sul territorio? Esistono siti tematici per permettere la partecipazione delle persone? Esiste una mentalità “comune” nella valorizzazione delle eccellenze gastronomiche? Purtroppo No. La mentalità ci induce ad altro, addirittura a prevedere eventi in fotocopia o anche nella stessa data. Così non va. Il discorso è errato ancor prima di decollare. E i risultati si vedono e non devono sorprendere…