Categories: Comunali 2017

BAIANO ’17. “Coerenza, confronto, disponibilità e territorialità”: Franco Scotto riparte

A tu per tu con il consigliere comunale di Baiano Francesco Scotto in vista del voto.

Consigliere Scotto, domanda scontata: a quanto pare si ricandiderà...

“Se rispondessi a questa domanda verrei meno a quella che è una mia convinzione: in politica non contano le persone, ma contano le idee ed i gruppi che queste idee portano avanti. Per me la politica è un dovere di rappresentanza di idee condivise. Le vorrei ricordare che io in BAIANO CIVICA – MONTANARO SINDACO sono entrato da coordinatore del PD locale ed ho anteposto sempre gli interessi collettivi a quelli personali: sono stato il terzo eletto per numeri di voti e, per consuetudine, avrei dovuto pretendere un assessorato,  ma perché il PD aveva eletto il sindaco e il consigliere con il maggior numero di voti, l’attuale vice-sindaco Stefano Sgambati, per spirito di squadra feci un passo indietro senza che mi fosse nemmeno chiesto. Per lo stesso motivo mi dimisi da coordinatore del PD locale: per essere un semplice rappresentante del partito nel consiglio comunale, nella convinzione che qualsiasi potere non va accentrato, ma condiviso. Non sono uno sprovveduto, le rinunce, se di rinunce si può parlare, le ho fatte perché sono convinto che solo la condivisione delle scelte crea percorsi politici virtuosi.  Credo che anche grazie a scelte del genere abbiamo amministrato 5 anni senza che fra gli amministratori ci siano state crisi. Se le liste si fanno con singole persone che si mettono insieme e che rappresentano solo se stessi e le proprie famiglie, gli interessi delle proprie famiglie, si creano precorsi falsati fin dalla nascita. Io in questa consiliatura sono sempre stato iscritto al PD, anche ora farò parte della squadra che il Partito Democratico metterà in campo per affrontare la prossima tornata elettorale. Non è importante, mi creda, in che ruolo.  Si parla tanto di crisi dei partiti, ma se nessuno di noi ricomincia a tracciare dei percorsi virtuosi facendo delle scelte che mettono le idee al primo posto e non la propria persona, le cose non miglioreranno mai”.    

Quali saranno le principali linee guida di Baiano Civica per il prossimo quinquennio

“Le sfide sono molte e vanno dal far funzionare le cose giorno per giorno a quella , per me molto più affascinante, di progettare il territorio. Il quotidiano è migliorabile attraverso un’ottimizzazione della macchina amministrativa che, così stante le cose, nei prossimi 5 anni va sicuramente ripensata ed allargata. La seconda non può prescindere dal convincerci tutti che bisogna ragionare e progettare su scala mandamentale. Noi in questi 5 anni siamo stati i fautori dell’Unione dei Comuni e siamo stati come amministratori quelli che ci abbiamo creduto di più sia come maggioranza che come opposizione nella persona della consigliera Luigia Conte, ma non basta. La volontà deve essere di tutti coloro che fanno politica nei 6 paesi mandamentali. Fra gli amministratori e fra i cittadini c’è un campanilismo che non ha ragione d’essere, non è comprensibile. Nel mandamento il campanilismo di chi fa politica e non guarda oltre il proprio naso è il vero cancro da estirpare. Credo che ci sia il modo per garantire la stessa qualità di vita all’abitante del Purgatorio di Avella e a chi abita al confine di Monteforte nel territorio di Mugnano del Cardinale, in fondo sarebbe come gestire una piccola  Municipalità di una grande città, non certo un’impresa Erculea. Questo, però, lo dicevamo anche 5 anni fa, in questi 5 anni abbiamo realizzato l’Unione, ma non è importante mettere le cose sulla carta, l’importante è farle funzionare per il bene di tutti. Questo è un sogno da cui non si può prescindere e per il quale bisogna continuare a lottare”.   

La sfida più importante resta quella dell’apertura del Cinema Colosseo.

“Guardi per me è una sfida affascinante, ma non si  può ignorare il contesto. Certamente un teatro comunale di 300 posti è un’occasione per rivitalizzare culturalmente e socialmente un paese i cui giovani non sono più abituati ad uscire, a vivere la piazza, ma per riuscire in questo bisogna che nasca una coesione sociale che prescinde dalla guerra di bande che sembra ci sia in paese quando si parla della cosa pubblica. Bisognerebbe confrontarsi e non essere avversari, non avallare l’idea che qualsiasi scelta faccia chi ha la responsabilità e l’onere di farla sia pregiudizialmente sbagliata. Bisognerebbe aprire un dibattito fra le varie forze politiche in campo ed addivenire a delle soluzioni comuni per far funzionare per conto del Comune una sala come quella che si andrà ad inaugurare fra poco. Progetti del genere prescindono dal momento particolare in cui si amministra e dalle persone che in quel periodo si trovano ad amministrare. Le voglio solo ricordare che il Teatro Colosseo, quando si aprirà sarà frutto di almeno 4 amministrazioni che si sono susseguite in questi anni e sarà il percorso conclusivo di un sogno “pubblico” iniziato grazie ad un gruppo di persone, cito fra tutte Peppe Barzaghi e Pasquale Noviello che in quel sogno credevano e che quel sogno hanno tramandato. Sul Colosseo vorrei che si aprisse un concorso di idee; per quanto mi riguarda credo che idealmente debba essere gestito dall’Unione dei Comuni e che si debba creare territorialmente uno spazio culturale estivo individuabile nell’Anfiteatro e uno spazio invernale individuabile, appunto, nel Colosseo. Il tutto potrebbe essere gestito anche attraverso una Fondazione di acclarata serietà e che sappia tracciare percorsi culturali che abbiano una mission di sviluppo ben precisa. Mi sembra altrettanto chiaro che gli spazi dovranno agevolare le attività delle Associazioni e dei professionisti presenti nella zona. Il criterio potrebbe essere quello di una messa a disposizione gratuita per una o più volte l’anno. Questi criteri vanno decisi in modo partecipativo. Altra cosa che credo sia necessaria: gli spazi vanno destinati, oltre alle attività territoriali, ad essere specializzati, Credo che fare una stagione teatrale che sia gestita dal teatro pubblico campano sia un’idea perdente, perché la concorrenza di spettacoli concomitanti con Nola ed Avellino sarebbe alta. Trovare un pubblico specializzato, invece, in un settore determinato, quali possono essere ad esempio  o il  Teatro Ragazzi, o la Drammaturgia contemporanea, o la Musica classica, o il Canto corale,  o la danza contemporanea ecc. ecc. sia un’idea vincente”.  

In questa fase l’attenzione sembra essersi catapultata solo ed esclusivamente sulle vicende legate a possibili fusioni tra i fronti alternativi al vostro: come mai i programmi stanno passando in secondo piano?

“I programmi passano in secondo piano quando si vogliono sommare tribù e capotribù pensando solo ai numeri e non alle idee che dovrebbero tenere insieme queste tribù, è un modo di fare politica che non mi appartiene e che non condivido”.

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