Ciao ciao Italia, chi ha compiuto 19 anni deve lasciare il Paese: il Governo ti dà 60 giorni per partire: se resti perdi tutto | Ecco cosa prevede la nuova norma

giovane valigia

Ragazza con valigia (Foto di Alex P da pexels) - mandamentonotizie.it

Qui non c’è posto per i giovani: in Italia appena compi 19 anni devi fare le valigie e andare via, non c’è speranza di restare.

Hai spento le 19 candeline? Allora inizia a fare la valigia. In Italia, dopo la maggiore età, sembra scattare una nuova regola non scritta: si parte. E in fretta.

Sessanta giorni di tempo per salutare amici, famiglia, persino il tuo bar preferito. Se resti, rischi grosso: delusioni, frustrazione e sogni che si accartocciano come scontrini dimenticati in tasca.

Non ci sono multe o sanzioni, ma il messaggio è chiaro: qui non c’è nulla per te. Niente stipendi dignitosi, poca fiducia nel merito, zero certezze. Restare diventa un atto eroico o masochista.

Così, la “norma” si applica ogni anno a decine di migliaia di giovani italiani, che lasciano il Paese non per turismo, ma per sopravvivenza. Qui non c’è più posto.

Giovani in Italia: a 19 anni devi andare via

Nel 2024, secondo quanto riportato da tg24.sky.it, sono stati oltre 93.000 a fare il grande salto. Londra, Berlino, Amsterdam, Dublino. Non è solo una questione di fuga di cervelli, ma di libertà di crescere. Di imparare, lavorare, respirare meritocrazia. In fondo, solo il 26% se n’è andato perché non trovava lavoro: la vera spinta è la voglia di futuro.

Molti partono con un piano, altri lo costruiscono strada facendo. Il 40% cerca esperienze diverse, il 22% coglie un’opportunità concreta. E quasi uno su cinque lo fa per arricchire il proprio curriculum. Non una fuga disordinata, ma un progetto di vita. Che qui nel Paese natio faticherebbe a concretizzarsi.

valigie per lasciare l'italia
L’addio all’Italia (Foto di Alexa da Pixabay) – mandamentonotizie.it

Prepara le valigie: non c’è posto per te

Eppure, vivere all’estero non è un film da festival. Il 64% segnala il costo della vita come un problema serio. Le relazioni personali si fanno rare, la solitudine è un prezzo spesso da pagare. Solo il 29% si dice davvero soddisfatto dello stipendio in rapporto alle spese. Nonostante questo, molti guardano all’Italia con una certa speranza. Due su tre considerano un ritorno possibile. Ma chiedono qualcosa in cambio: stipendi decenti, crescita vera, rispetto per le competenze. Non miracoli, solo dignità.

Oggi la sfida non è più “come trattenere i giovani”, ma “perché dovrebbero voler restare”. Forse è ora che l’Italia riscriva davvero le sue regole: non con un decreto, ma con scelte coraggiose e finalmente orientate al futuro. Nessuno dovrebbe essere costretto ad abbandonare la propria Patria, gli affetti, la famiglia, per poter vivere dignitosamente. Sembra un po’ di essere tornati ai tempi dei nostri bisnonni, costretti ad emigrare. Non dovrebbe più accadere.