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Condizionatore sotto accusa: il falso mito che fa salire le bollette | Stai al fresco senza pensieri

Spegnere il condizionatore non sempre riduce i costi. Scopri quali elettrodomestici incidono davvero e come ottimizzare i consumi in casa.

In estate, il pensiero corre subito al condizionatore come principale responsabile delle bollette alte.

Molti credono che spegnerlo sia la strategia vincente per risparmiare energia.

Eppure, questa convinzione ignora un dettaglio che può cambiare completamente lo scenario.

La vera incognita si nasconde tra altri elettrodomestici, spesso insospettabili ma decisamente più affamati di energia. Ecco quali sono.

Il consumo nascosto che non ti aspetti

Il condizionatore è spesso visto come il “nemico numero uno” delle bollette estive. In realtà, il panorama energetico domestico è molto più complesso. Alcuni apparecchi, pur non attirando l’attenzione, lavorano costantemente e pesano in modo significativo sui consumi complessivi. Un esempio sono i frigoriferi e i modem Wi-Fi, dispositivi che non si spengono mai e che, proprio per la loro costante attività, incidono nel tempo sul totale della bolletta.

Poi ci sono gli elettrodomestici ad alto consumo istantaneo, che in pochi minuti possono superare di gran lunga la spesa di un’ora di condizionatore. Forni elettrici, piani a induzione, stufe elettriche, asciugacapelli e piastre per capelli raggiungono potenze superiori ai 1 500 watt, arrivando in alcuni casi oltre i 6 000. Questo significa che il semplice gesto di spegnere il climatizzatore, lasciando però accesi o utilizzando frequentemente apparecchi molto energivori, rischia di vanificare qualsiasi tentativo di risparmio.

Condizionatore d’aria (Canva) mandamentonotizie.it

Perché il condizionatore moderno non sono più spreconi di energia

Le nuove tecnologie hanno trasformato radicalmente l’efficienza dei condizionatori. I modelli inverter, ad esempio, partono con un assorbimento di circa 1 000 watt per raggiungere la temperatura desiderata e poi si stabilizzano su un consumo medio tra i 300 e i 500 watt. Questo comportamento è molto diverso da quello degli apparecchi più datati, che mantenevano costante il massimo assorbimento. Nel caso degli inverter, la fase di mantenimento risulta relativamente poco dispendiosa, rendendo il loro utilizzo continuativo spesso più efficiente rispetto a frequenti accensioni e spegnimenti.

La strategia vincente, quindi, non è eliminare il comfort climatico, ma ottimizzare l’uso complessivo dell’energia. Significa conoscere la potenza nominale dei propri elettrodomestici e, soprattutto, valutare quanto tempo restano in funzione. Limitare l’uso contemporaneo di apparecchi molto energivori, programmare le attività più “pesanti” in fasce orarie convenienti e mantenere una temperatura costante sono piccoli accorgimenti che, sommati, possono ridurre in modo tangibile la bolletta. In definitiva, il condizionatore non è sempre il colpevole principale: a pesare di più, spesso, sono le cattive abitudini e una gestione poco attenta degli altri dispositivi domestici.

Barbara Guarini

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