Cronaca

Crisi idrica in Irpinia, 21 comuni chiedono lo stato di emergenza nazionale

Ventuno sindaci irpini uniti chiedono lo stato di crisi idrica e interventi straordinari per reti obsolete e famiglie in difficoltà.

L’acqua, risorsa vitale, diventa sempre più rara in Irpinia. I rubinetti asciutti raccontano una realtà che non si può più ignorare.

Le comunità locali vivono con disagi quotidiani che minacciano non solo la qualità della vita, ma anche le attività produttive.

Davanti a un problema che dura da anni, i sindaci non restano più a guardare e decidono di agire.

Ma quali sono le misure richieste e cosa può cambiare davvero per i cittadini? La Rai mette al centro il problema della crisi idrica, ecco quando e in quale trasmissione.

La lunga emergenza: crisi idrica in Irpinia

In Irpinia la crisi idrica non è un fenomeno passeggero, ma una condizione che da tempo accompagna i territori. Nonostante l’abbondanza di sorgenti, le perdite lungo le condotte obsolete e i sistemi di distribuzione inadeguati trasformano la ricchezza naturale in un paradosso quotidiano: acqua che c’è, ma non arriva. A questo si sommano i cambiamenti climatici, con estati sempre più siccitose e inverni poveri di precipitazioni, che aggravano ulteriormente una rete già fragile.

Il risultato è una vita scandita da interruzioni di fornitura, famiglie costrette a ricorrere a soluzioni di emergenza e amministrazioni locali sotto pressione. È in questo scenario che 21 comuni della provincia di Avellino hanno deciso di unire le forze, chiedendo a Regione e Governo di riconoscere ufficialmente la gravità della situazione. Una richiesta che non riguarda solo l’oggi, ma la necessità di programmare un futuro più sicuro per i cittadini.

Crisi idrica (Pixabay Balouriarajesh) Mandamentonotizie.it

I sindaci chiedono stato di emergenza e fondi straordinari

Montefredane, Paternopoli, Santa Paolina, Summonte, San Mango sul Calore, Nusco, Torrioni, Sorbo Serpico, Solofra, Quadrelle, Castel Baronia, Capriglia Irpina, Venticano, Parolise, San Potito Ultra, Mercogliano, Montefusco, Grottolella, Candida, Vallesaccarda e Manocalzati hanno già deliberato la richiesta ufficiale. I sindaci invocano lo stato di crisi idrica regionale e lo stato di emergenza nazionale, con la prospettiva di sbloccare risorse straordinarie.

Le priorità riguardano il rifacimento delle reti idriche, ormai obsolete, e l’introduzione di bonus destinati alle famiglie per l’acquisto di serbatoi, cisterne e autoclavi, strumenti indispensabili per garantire continuità di servizio. La richiesta al Governo coinvolge anche il Ministero delle Infrastrutture e altri dicasteri competenti, in un’ottica di intervento rapido ed efficace. Intanto, domenica 21 settembre 2025, i riflettori si accenderanno su Montefredane grazie alla diretta televisiva di “Mi Manda RaiTre”, condotto da Federico Ruffo, che dedicherà una puntata intera alla crisi idrica in Irpinia. Un’occasione per portare a livello nazionale un problema della crisi idrica che non è più soltanto locale, ma simbolo di una sfida che riguarda l’intero Paese.

Barbara Guarini

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