Era accusato di tentato omicidio aggravato, ma il Tribunale l’ha assolto. Il caso sta facendo discutere

Era accusato di tentato omicidio aggravato, ma il Tribunale l'ha assolto. Il caso sta facendo discutere (mandamentonotizie.it / pexels)

L’accusa di tentato omicidio aggravato è decaduta. La decisione della Corte
Nei giorni scorsi, il Tribunale di Nocera Inferiore ha pronunciato una sentenza che è destinata a far discutere. Un uomo, accusato di tentato omicidio aggravato nei confronti di una donna aggredita tra il 26 e il 27 aprile 2024, è stato assolto per quanto riguarda questo reato e il suo caso è stato derubricato all’accusa di lesioni personali semplici.
Secondo le prime ricostruzioni, da cui la prima accusa, l’uomo al momento dell’aggressione era ospite da alcuni giorni a casa della vittima. Quella sera, dopo essere stato in un karaoke, tornato a casa avrebbe discusso con lei, l’avrebbe immobilizzata chiudendole la bocca, lanciandola a terra e camminandoci sopra, il tutto pronunciando verso di lei minacce gravi. Un vicino di casa avrebbe quindi chiamato i Carabinieri, che avrebbero fatto irruzione proprio mentre l’uomo aveva le mani al collo della donna.
Dalle accuse di tentato omicidio alle lesioni: cosa non è tornato
I Carabinieri sarebbero stati chiamati dal vicino di casa all’1:40 di notte e sarebbero giunti sul luogo dell’aggressione all’1:52. Qui, per entrare, avrebbero forzato l’ingresso e, appena vista la scena, sarebbero intervenuti, di fatto salvando la vita alla donna. La difesa dell’uomo, rappresentata dalla legale Rosaria Vietri, ha fin da subito evidenziato parecchie incongruenze, che avrebbero poi portato alla decadenza dell’accusa di tentato omicidio aggravato. In primo luogo, la diagnosi redatta al pronto soccorso al quale si è rivolta la vittima ha parlato di una frattura costale con lieve pneumotorace non compatibile con le violenze ipotizzate e, soprattutto, non ha evidenziato segni di strangolamento o di ostruzione delle vie respiratorie, né ha rilevato tracce di sangue nel vomito che ha espulso subito dopo l’arrivo dei Carabinieri.
Il vicino di casa che ha chiamato i Carabinieri, poi, ha fornito due versioni un po’ diverse di quella serata arrivando addirittura ad ammettere di non ricordare bene le parole urlate dalla vittima, nonostante inizialmente avesse detto che l’aveva sentita gridare aiuto.

Le contraddizioni delle vittima
Infine, anche la vittima si sarebbe contraddetta più volte, modificando il racconto di quella serata. Se inizialmente ha parlato di strangolamento, poi avrebbe cambiato versione parlando di un tentativo da parte dell’uomo di tapparle la bocca per non farla urlare, arrivando a dire che lui l’avrebbe “adagiata dolcemente a terra”. Tra i due sono emerse delle contraddizioni anche in relazione al tipo di rapporto che li legava: se prima si ipotizzava che si stessero riavvicinando dopo un storia d’amore passata, poi si è parlato solo di un’ospitalità di qualche giorno. In aula, però, hanno ammesso l’esistenza di intimità.