Esonero contributivo parità di genere: come ottenerlo e perché conviene alle aziende

Busta paga ricca (Canva) Mandamentonotizie.it
Scopri come funziona l’esonero contributivo per la parità di genere: chi può richiederlo, entro quando e quali vantaggi porta alle aziende.
Investire nella parità di genere oggi non significa solo migliorare il clima aziendale.
È anche un’occasione concreta per ridurre i costi contributivi.
Lo Stato ha infatti previsto un incentivo economico riservato a chi ottiene la certificazione ufficiale.
Sai come funziona e quali requisiti servono per accedere all’agevolazione? Informati subito per non perdere un’opportunità.
Perché la certificazione di parità di genere diventa un vantaggio reale
Oltre a essere un segnale forte di responsabilità sociale, la parità di genere rappresenta un fattore competitivo per le imprese. Un’azienda che valorizza le persone senza distinzioni riesce ad attrarre talenti, aumentare la produttività e migliorare la propria reputazione. Ma c’è di più: la legge n. 162/2021 ha introdotto un beneficio economico concreto, proprio per incoraggiare le realtà che scelgono di certificarsi.
La certificazione di parità di genere non è un semplice documento formale, ma una fotografia della qualità dei processi aziendali: retribuzioni, opportunità di carriera, welfare, equilibrio vita-lavoro. Viene rilasciata solo da enti accreditati secondo il regolamento europeo e permette di accedere a uno sconto sui contributi previdenziali, rendendo la scelta non solo etica ma anche strategica.

Come richiedere l’esonero contributivo all’Inps entro il 30 aprile 2025
I datori di lavoro che hanno ottenuto la certificazione entro il 31 dicembre 2024 possono presentare domanda all’Inps entro il 30 aprile 2025. La procedura è semplice e interamente online: basta accedere al “Portale delle Agevolazioni” e compilare il modulo telematico “SGRAVIO PAR_GEN”, inserendo i dati aziendali, il numero medio di dipendenti, la retribuzione media e i dettagli della certificazione. L’esonero contributivo corrisponde a una riduzione dell’1% dei versamenti previdenziali, fino a un massimo di 50.000 euro annui per azienda. Il beneficio parte dal mese di rilascio della certificazione e dura per tutto il periodo della sua validità, pari a tre anni. In caso di fondi insufficienti, l’Inps ridurrà l’importo in proporzione, ma l’opportunità resta comunque vantaggiosa.
In sintesi, le aziende che scelgono la parità di genere ottengono un doppio ritorno: costruiscono un ambiente più equo e motivante e, allo stesso tempo, possono alleggerire il peso dei contributi. Un incentivo concreto che trasforma l’impegno per l’inclusione in un vantaggio competitivo. Per aumentare le possibilità di accoglimento della domanda è utile prepararsi con anticipo: mantenere aggiornati i dati aziendali nel portale Inps, verificare la correttezza della matricola e del codice fiscale, predisporre in modo ordinato i documenti relativi a dipendenti e retribuzioni. Un ulteriore consiglio è monitorare costantemente la disponibilità dei fondi stanziati, così da sapere in tempo reale se ci saranno riduzioni proporzionali. Infine, scegliere un ente accreditato con esperienza nella certificazione permette di evitare rallentamenti burocratici e di accedere più velocemente ai benefici contributivi.