In pensione a 59 anni, adesso non serve l’Ape Sociale: ti basta questo requisito e inviare la richiesta entro maggio | Legge già attiva dal 2025

Pensione anticipata (foto di Ron Lach da pexels) - mandamentonotizie.it
Da quest’anno c’è la possibilità di andare in pensione già a 59 anni, e senza Ape Sociale. Serve solo un requisito.
La notizia non può che fare piacere. Nel 2025 si può andare in pensione a 59 anni. Senza aspettare i 67 della pensione di vecchiaia, e senza nemmeno ricorrere all’Ape Sociale. Basta un requisito.
E non si parla di sogni o proposte future: la legge è già in vigore. Ti serve solo rispettare una condizione precisa e inviare la domanda entro le scadenze fissate.
La possibilità di lasciare il lavoro così presto suona quasi come un regalo. L’argomento pensione è da sempre il più spinoso per gli italiani.
Tra continui cambiamenti di età e requisiti, l’obiettivo sembra allontanarsi sempre più. Poi, ogni tanto, una buona notizia. Come questa. Vediamo nel dettaglio.
Pensione: da oggi a 59 anni
In effetti, questa nuova via per la pensione anticipata non riguarda tutti i lavoratori, ma è riservata a un gruppo ben definito. Niente scorciatoie ma una misura pensata per una categoria di donne che si trovano a svolgere un ruolo fondamentale e spesso invisibile: quello di caregiver.
La possibilità di uscire dal lavoro a 59 anni in pratica riguarda le donne che rientrano nell’Opzione Donna, una forma di pensionamento anticipato che nel 2025 è stata riconfermata ma con criteri ristretti. Vediamoli.

Serve solo un requisito
Serve innanzitutto, come spiega brocardi.it, aver maturato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024. Ma la chiave è un’altra: la lavoratrice deve assistere da almeno sei mesi un familiare convivente con disabilità grave, come previsto dall’articolo 3 della legge 104. Inoltre, per accedere a questa uscita a 59 anni, deve avere due o più figli. L’età minima infatti varia: 61 anni in generale, 60 con un figlio, 59 con due o più figli. C’è da aggiungere però che l’assistenza deve essere continuativa e la convivenza effettiva: non serve vivere nello stesso appartamento, ma nello stesso stabile e con la stessa residenza anagrafica. È un punto essenziale che l’INPS controlla con attenzione.
Oltre a Opzione Donna comunque resta attiva l’Ape Sociale, destinata ad alcune categorie in difficoltà (caregiver, disoccupati, invalidi civili, lavoratori in mansioni gravose). Con questa si va in pensione dai 63 anni e 5 mesi, ma è comunque necessario richiedere una certificazione all’INPS entro scadenze precise (31 marzo, 15 luglio o 30 novembre 2025). Infine, esiste anche la Quota 41 per i precoci, accessibile a chi ha almeno 41 anni di contributi, di cui uno versato prima dei 19 anni di età. Anche qui, però, serve dimostrare di assistere un familiare disabile grave. Il consiglio come sempre è quello di rivolgersi ad un patronato per saperne di più.