INPS BLOCCA LE USCITE – Se hai meno di 63 anni ti tolgono la pensione: resti al lavoro fino a questa data | È già successo

Blocco dell'Inps lavoratori a rischio - Mandamentonotizie.it. (Fonte foto Canva)
Rivoluzioni in arrivo da parte dell’Inps: a quanto pare verranno bloccate le uscite per le pensioni, e se hai meno di 63 anni rischi di perdere praticamente tutto.
Negli ultimi anni abbiamo visto come numerosi cittadini abbiano cercato un’uscita anticipata dal lavoro, facendo affidamento ai mezzi messi a disposizione dall’Inps, dal governo e da altri enti.
Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato dalla quota 100, che un tempo ha riscosso un enorme successo, tanto da essere poi modificata con le quote 101 e 102.
Successivamente è arrivata anche la quota 103, insieme a cui sono emerse problematiche considerevoli. Infatti, una delle più grandi novità delle ultime settimane riguarda proprio il blocco delle uscite da parte dell’Inps.
Bisognerà fare bene i conti, perché potresti ritrovarti bloccato al lavoro per molto tempo: ecco di cosa si tratta nello specifico e perché è fondamentale premunirsi per tempo.
L’Inps blocca definitivamente le uscite: dopo i 63 anni ti conviene davvero preoccuparti
Ebbene sì, come abbiamo già spiegato, negli ultimi mesi gli approcci alla pensione sono cambiati radicalmente. Dalla quota 100 alla quota 102 si è registrato un grande successo, ma la quota 103 sta generando non poche preoccupazioni tra i cittadini.
Secondo quanto riportato dal portale Pensionipertutti.it, gli italiani hanno ragione a temere che nel 2026 sarà sempre più difficile accedere al fondo pensione. Ma non finisce qui: dal 2027 in poi aumenterà considerevolmente l’età pensionabile. Sempre secondo il portale, si passerà a 67 anni e 3 mesi; inoltre, i contributi richiesti saranno di 43 anni e 1 mese per gli uomini, e di 42 anni e 1 mese per le donne. E anche questo non è tutto.
Da un flop all’altro, cresce il rischio di restare al lavoro per anni
Chi sta programmando l’uscita dal lavoro in vista del 2026 dovrà necessariamente confrontarsi con il proprio commercialista, patronato o, ancor meglio, recarsi direttamente agli sportelli Inps. Il sito citato fa riferimento alla possibile cancellazione definitiva della quota 103, che consentiva l’uscita a 62 anni di età con 41 anni di contributi. Questa opzione è riservata a chi aveva cominciato a versare i contributi entro il 31 dicembre 2025.
Ma le novità non finiscono qui: il governo starebbe lavorando a un aumento delle pensioni entro il 2030 pari a 3,2 volte l’assegno sociale. Sempre nello stesso calderone rientra anche l’Opzione Donna, che permetteva alle donne di andare in pensione con 35 anni di contributi a 61 anni di età, ridotti a 60 anni per chi ha un figlio e a 59 per chi ne ha due o più. Quest’opzione era dedicata anche a categorie specifiche come caregiver, invalidi civili al 74% o persone che hanno perso il lavoro.
Tuttavia, secondo Pensionipertutti.it, nel 2025 questa possibilità è stata richiesta solo da 592 contribuenti, rispetto alle 3.500 richieste nello stesso periodo dell’anno precedente. Considerando questi dati, la cancellazione dell’opzione donna potrebbe diventare realtà già entro il 2025, così come per la quota 103.