Moltissime scuole in Italia potrebbero finire sotto sequestro, da chiudere a scopo di prevenzione in attesa di ristrutturazione o della costruzione di nuovi edifici.
Per la Cassazione i terremoti non sono soggetti a “prevedibilità”, per tale motivo i sindaci non devono opporsi al sequestro delle scuole a ipotetico rischio crollo in base ai parametri di edificazione emanati nel 2008 e che sorgono su aree anche non soggette a scosse.
Per la prima volta una sentenza fa rispettare i parametri di sicurezza previsti dalle norme tecniche del 14 gennaio 2008.
Una sentenza pesante considerato che in Italia si contano tra i 4 e i 5 milioni di edifici, sia privati che pubblici, a rischio crollo.
Una sentenza che farà scuola e si prevede produrrà una reazione a catena che sicuramente interesserà un territorio ad alto rischio sismico come l’Irpinia e quindi il mandamento.
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