Lavoro, adesso se salti la pausa hai diritto a 5.700€ in più: lo dice la legge e il datore di lavoro deve pagare | La Corte ha deciso

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Lavoro senza pausa ( foto di Andrea Piacquadio da pexels) - mandamentonotizie.it

Rivoluzione lavoro: adesso se salti la pausa ti pagano quasi 6000 euro in più. Lo ha stabilito la legge il tuo datore di lavoro non può che adeguarsi.

L’idea che il lavoro possa diventare più vantaggioso senza fare pause sembra una notizia incredibile. Eppure, una decisione recente sembra confermare che saltare la pausa, in determinate circostanze, potrebbe davvero portare a un guadagno extra.

Quando si parla di diritti sul lavoro, non si fa sempre riferimento a cose straordinarie. A volte si tratta di piccole necessità quotidiane, come quella di poter prendersi un momento per sé, senza dover chiedere permesso a ogni passo.

La pausa sul lavoro è un diritto, a cui nessuno vorrebbe rinunciare. Del resto, se pensiamo ad un turno di 8 ore, impossibile non fermarsi ogni tanto per riposare la mente.

Ma la notizia vera è che, per legge, se rinunci a queste pause, puoi guadagnare un bel po’ di soldi in più. Sei pronto a rinunciare ad un tuo diritto? Vediamo come stanno le cose.

Lavoro: se salti la pausa ti pagano

Una sentenza emessa di recente dalla Corte di Cassazione ha fatto rumore per la sua particolarità. La notizia è riportata da quifinanza.it, e tratta proprio l’argomento.

Dopo aver cercato invano di ottenere il permesso di andare in bagno dal suo superiore, un lavoratore si è trovato in una situazione davvero difficile. Nonostante avesse segnalato ripetutamente la necessità di fare una pausa, il team leader non gli ha dato il via libera. A quel punto, ormai allo stremo, ha preso una decisione difficile, ma comprensibile: ha deciso di recarsi al bagno senza l’autorizzazione. Troppo tardi, il che ha causato un episodio  che ha avuto un impatto profondo sulla sua dignità. A quel punto gli è stato negato persino il permesso di cambiarsi. Così, il dipendente ha dovuto attendere la pausa programmata per poter affrontare la situazione, aumentando ulteriormente il suo imbarazzo di fronte ai colleghi.

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Ufficio (foto di Andrea Piacquadio da pexels) – mandamentonotizie.it

Un diritto violato

La decisione di chiedere un risarcimento sia per il danno fisico che per la  lesione morale subita è stata una logica conseguenza della cosa. La dignità di una persona, soprattutto in un contesto di lavoro, deve essere sempre rispettata. La Corte di Cassazione ha dunque preso una posizione netta, sostenendo che la situazione descritta è stata un abuso da parte dell’azienda, e che il lavoratore ha subito un danno significativo, tanto sul piano personale quanto professionale.

La sentenza, che ha chiuso il caso con un risarcimento di circa 5.700 euro, ha avuto un impatto importante. Non si tratta solo di una questione economica, ma di un principio fondamentale: ogni lavoratore ha il diritto di esercitare necessità fisiologiche senza essere ostacolato. Quindi, la pausa, è un diritto. Anche se non è programmata.