Cronaca

Le parole che cancellano la multa per alcoltest: il trucco è legale | Sospensione della patente evitata

Alcoltest positivo, eviti la multa pronunciando queste tre parole. Un caso reale ne è la dimostrazione ma ti chiedono i documenti.

Un normale controllo, l’etilometro estratto e l’ansia che sale. Per molti automobilisti è uno degli incubi peggiori, perché basta un valore oltre il limite per rischiare una multa salata e la sospensione della patente.

Eppure, secondo quanto circola, ci sarebbe una frase “magica” capace di cambiare tutto.

Tre semplici parole che, pronunciate al momento giusto, permetterebbero di superare indenni il controllo.

Ma è davvero così semplice? Un uomo fermato al posto di blocco ha evitato la sanzione, ma quando è possibile? Ecco le risposte che cercavi.

Il trucco delle tre parole: “Ho il reflusso”

Negli ultimi mesi si è diffusa la convinzione che basti dire “ho il reflusso” per salvarsi dall’alcoltest. Secondo questa teoria, una condizione fisica ben nota e diffusa potrebbe trasformarsi in una via di fuga legale. La logica è semplice: il reflusso gastroesofageo, in alcune forme gravi, può alterare i risultati dell’etilometro. Gli acidi che risalgono lungo l’esofago fino alla bocca contaminano l’aria espirata e generano valori più alti rispetto al reale tasso alcolemico presente nel sangue.

In pratica, un “falso positivo” che fa scattare la sanzione anche a chi non ha toccato alcol. Da qui nasce l’idea che basti dichiarare il disturbo per evitare la multa. Una sorta di scappatoia che, almeno in teoria, sembrerebbe funzionare contro uno dei controlli più temuti dagli automobilisti: alcoltest.

Reflusso gastroesofageo (Canva) Mandamentonotizie.it

Alcoltest, evita la multa grazie al reflusso

In realtà la situazione è molto diversa da come appare. Dire “ho il reflusso” non basta affatto per evitare una multa o la sospensione della patente. Perché il problema venga preso in considerazione occorre esibire documentazione medica dettagliata e riconosciuta, in grado di dimostrare che la patologia è presente e che può effettivamente alterare i valori dell’etilometro. Non si tratta quindi di un escamotage valido per chiunque, ma di una circostanza eccezionale, valutata caso per caso dalle autorità competenti. In mancanza di certificati medici, la dichiarazione rimane priva di valore legale.

Il caso che ha fatto discutere è quello di un cittadino che, fermato e risultato positivo all’alcoltest, è riuscito a dimostrare in tribunale che il risultato era falsato dalla sua condizione clinica. Solo grazie a referti specialistici e perizie accurate è riuscito a evitare la sanzione. La sicurezza sulle strade resta una priorità e l’alcol alla guida è una delle cause principali di incidenti. L’episodio del reflusso ricorda però che anche la tecnologia non è infallibile e che, in alcune rare circostanze, l’etilometro può sbagliare. Non una scorciatoia per “fregarla franca”, ma un monito a valutare ogni caso con attenzione e giustizia.

Barbara Guarini

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