Maxi truffa ad Avellino, le vittime sono quasi 900: arrestato un 22enne

Maxi truffa ad Avellino, le vittime sono quasi 900 (mandamentonotizie.it / pexels)

Bonus Cultura, la truffa che sta sconvolgendo Avellino: di che cosa si tratta
Proprio in queste ore, 22enne di Rocca San Felice in provincia di Avellino è stato condannato ad una pena di reclusione di due anni, sei mesi ed otto giorni, nonché al pagamento di una multa di più di 4mila euro. L’accusa è pesante: il giovane è coinvolto in una vasta truffa che riguarda il Bonus Cultura e che ha avuto come vittime 837 diciottenni.
A pronunciare la sentenza è stato il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Avellino che, di fronte alla richiesta di patteggiamento presentata dal legale del 22enne, con il consenso della Procura l’ha accettata. Ecco però in cosa è consistita la truffa.
Truffa Bonus Cultura: come funziona
I fatti per i quali l’11 giugno 2025 il 22enne di Rocca San Felice è stato condannato risalgono al periodo tra maggio 2022 e novembre 2023. Il giovane, secondo quanto ricostruito da chi ha indagato sulla vicenda, avrebbe dato vita ad una piattaforma digitale simile a quella ufficiale e dotata anche di falso logo ministeriale mediante la quale avrebbe convinto le vittime, tutte diciottenni, a convertire i 500 euro del Bonus Cultura in denaro effettivo.
Non appena le ignare vittime della truffa avrebbero fornito al 22enne i codici delle proprie carte prepagate o di credito, dove lui gli avrebbe fatto credere che gli sarebbero arrivati i 500 euro in denaro, il giovane avrebbe subito svuotato i conti correnti e i depositi delle carte prepagate, sparendo nel nulla.

Le indagini sul 22enne
Sono 837 i diciottenni che sarebbero caduti nella trappola e che avrebbero inserito su quella piattaforma digitale i dati dei propri conti correnti, convinti di vedersi presto accreditare 500 euro per poi trovarsi invece a non avere più neanche un euro sul proprio conto o sulla propria carta. Sulla vicenda ha subito iniziato ad investigare il pubblico ministero Luigi Iglio con la sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura di Avellino. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire i flussi di denaro gestiti dal 22enne, individuando anche un conto estero aperto in Lussemburgo sul quale avrebbe versato più di 300mila euro, i proventi delle truffe.
A causa del ritrovamento del conto estero e dell’ingente somma versata dal 22enne, è emersa anche l’ipotesi di autoriciclaggio, accusa per la quale in una fase iniziale il giovane era stato posto agli arresti domiciliari, misura infine confermata anche dal Tribunale del Riesame.