Attualità

Metodo galiziano: il trucco che mette in allarme le autorità e a rischio gli automobilisti

Un trucco digitale mette in crisi i controlli stradali. In Italia il metodo galiziano è illegale, ma in Spagna è già un fenomeno diffuso.

Sempre più automobilisti cercano scorciatoie per evitare multe e controlli stradali. Non è raro sentire di chat private, social network o applicazioni che segnalano in tempo reale la presenza di autovelox e posti di blocco.

Una pratica che sembra diffondersi silenziosamente, creando difficoltà alle autorità e alimentando la convinzione che sia un sistema “furbo” e innocuo.

Ma le conseguenze possono essere ben più gravi, soprattutto per la sicurezza collettiva.  Dietro questo stratagemma si nasconde infatti un metodo tanto ingegnoso quanto pericoloso.

Ecco di cosa si tratta, come funziona e quali sono i rischi per gli italiani.

Il metodo galiziano che inganna autovelox e controlli

Il sistema funziona in modo semplice: automobilisti collegati tra loro tramite WhatsApp, Telegram o altre piattaforme si scambiano informazioni in tempo reale, avvisando di radar mobili, controlli di velocità e alcoltest. I gruppi possono raggiungere migliaia di iscritti e trasformarsi in una rete parallela di segnalazioni, che rende i controlli molto meno efficaci.

Chi partecipa a queste chat pensa di non fare nulla di male, limitandosi ad “aiutare” altri guidatori a evitare multe. In realtà, si tratta di un comportamento che alimenta frenate improvvise, distrazioni dovute all’uso del telefono e una generale riduzione della sicurezza stradale.

Donna guarda WhatsApp in auto (canva) Mandamentonotizie.it

Lo svelamento: non accade in Italia, ma in Spagna

Questo fenomeno non nasce in Italia, bensì in Spagna, dove ha preso il nome di “metodo galiziano”. Il termine è stato coniato dalla DGT (Direzione Generale del Traffico spagnola) dopo due casi scoperti in Galizia. Uno riguardava un cittadino di La Coruña che gestiva gruppi WhatsApp e pagine social dedicate esclusivamente a segnalare i controlli. Un altro caso ha coinvolto un’app diffusa a livello nazionale, sanzionata per le stesse ragioni. Il “metodo galiziano” è oggi considerato un’infrazione grave in Spagna, con multe che possono arrivare fino a 30.000 euro.

Anche in Italia, una pratica simile rientrerebbe tra i comportamenti illegali: l’articolo 109 del Codice della Strada, insieme alle norme sul corretto uso dei dispositivi elettronici, vieta esplicitamente l’uso del telefono alla guida e punisce qualsiasi condotta che ostacoli l’operato delle forze dell’ordine. La DGT e la Guardia Civil hanno già avviato campagne di sensibilizzazione e chiesto una revisione normativa per punire più severamente chi diffonde segnalazioni di controlli. Una strategia che sembra furba, ma che mette a rischio tutti. La vera sicurezza non è evitare le multe, ma prevenire gli incidenti

Barbara Guarini

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