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Scoperta shock a Senerchia: tre cani trovati morti in un fabbricato. I responsabili sono stati denunciati dai Carabinieri Forestali di Lioni.
Non c’era rumore. Solo un silenzio assordante tra le mura fredde di un fabbricato dimenticato. È lì che i Carabinieri Forestali di Lioni, insieme ai colleghi dell’Arma territoriale e ai veterinari dell’ASL di Avellino, si sono imbattuti in una scena che lascia senza fiato.
Un luogo occupato abusivamente da due sessantenni si è rivelato teatro di una delle peggiori crudeltà: tre cani trovati morti, chiusi in un box senza cibo né acqua.
Eppure, in mezzo a quel dramma, una piccola vita si è aggrappata con forza alla sopravvivenza: un quarto cane, vivo, in condizioni apparentemente buone.
La vicenda ha subito scosso la comunità e attivato la macchina giudiziaria, lasciando aperti interrogativi e un’amara riflessione sul rispetto per la vita animale.
Negli ultimi anni, l’attenzione delle forze dell’ordine verso la protezione degli animali è cresciuta notevolmente. In particolare, il Nucleo Forestale dei Carabinieri svolge un ruolo fondamentale nel monitoraggio del territorio, soprattutto in aree rurali o abbandonate, dove spesso si nascondono episodi di maltrattamento. Il caso avvenuto a Senerchia, in provincia di Avellino, si inserisce in questo contesto di controllo attivo e mirato.
L’intervento è scattato nell’ambito di un’operazione per la tutela del patrimonio ambientale e del benessere animale, che ha portato alla scoperta del fabbricato occupato abusivamente da due cittadini del posto. La presenza di animali in condizioni precarie ha fatto scattare l’allarme. Una task force congiunta, composta da militari e veterinari, ha verificato lo stato degli animali e la salubrità del luogo. Il ritrovamento delle carcasse, oltre all’identificazione incompleta tramite microchip, ha aperto un fascicolo presso la Procura della Repubblica di Avellino.
Il cuore dell’operazione si è consumato tra le pareti di un immobile comunale di Senerchia, trasformato in rifugio abusivo dai due denunciati. All’interno, una scena raccapricciante: tre cani di razza meticcia, tutti femmina, privi di vita. La mancanza di cibo e acqua per almeno sette giorni è stata subito evidente. Una forma estrema di negligenza che ha portato a un decesso doloroso e ingiustificabile. La quarta cagnolina, miracolosamente viva, è stata invece presa in carico dal canile sanitario di Montella, dove riceverà cure in attesa di una nuova casa o delle disposizioni dell’autorità giudiziaria.
Nel frattempo, le carcasse sono state trasportate all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Napoli, dove verranno eseguiti esami autoptici per chiarire le esatte cause della morte. I due responsabili, un uomo e una donna sulla sessantina, sono stati denunciati per uccisione di animali. Non è escluso che, all’esito degli accertamenti, possano emergere ulteriori capi d’imputazione. L’Arma dei Carabinieri ha ribadito il proprio impegno nella tutela degli animali e dell’ambiente, sottolineando che i controlli proseguiranno nei prossimi giorni per garantire sicurezza e legalità sul territorio. In un contesto che troppo spesso vede gli animali vittime silenziose, questa storia diventa monito e testimonianza: vigilare è un dovere. Salvare anche una sola vita, un diritto.
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