PRIMO MAGGIO. Festa dei lavoratori, festa della Primavera e…

di Nicola Montanile

E’ risaputo che la festa del Maio, nel comprensorio avellano  – Baianese, termina il 20 febbraio, a Sperone, con Sant’Elia.

Ma il culto arboreo, in altre parti d’Italia e d’Europa, è presente anche in alcuni altri giorni e mesi dell’anno.

E’ il caso degli Slavi che lo festeggiano, il 23 aprile, nel giorno di San Giorgio, tagliando un albero e portandolo in processione, unitamente, ad un fantoccio, che poteva essere anche un bambino, che ricoprivano dalla testa ai piedi di foglie di betulla.

Rappresentava il Verde Giorgio che veniva buttato nell’acqua per avere pioggia per la crescita dei frutti e dei faggi per le bestie.

Sono, in effetti, riti che celebrano la rigenerazione e materiale e spirituale delle comunità nel rinnovamento che è la primavera ed è proprio il 1° maggio che avviene la caccia alle streghe col tagliare un albero, che è l’albero di Maggio o il Maggio; un tempo, era l’inizio del trionfo della luce sulle tenebre e, nonostante l’avvento del Cristianesimo, viene ancora celebrata.

E’, guarda caso, a Calendimaggio ricorre pure la Festa del Lavoro, la quale risale al 1899, quando il movimento socialista la proclamò, per le vittime di un comizio sindacale allo Haymarket Square di chicago, il 1° maggio 1886.

Improvvisamente scoppio una bomba carta, mentre gli oratori parlavano alla folla, provocando scontri tra le forze dell’ordine, dieci morti, e i lavoratori presenti.

Vennero arrestate otto persone innocenti e subito processati: quattro furono impiccati, uno si uccise in cella, mentre tre, furono scarcerati.

Il 1 maggio, quindi, rappresenta il simbolo della rivoluzione socialista, ma da un aspetto ideologico si è trasformato nella “Festa dell’operosità umana ed emblema della speranza“, affinche ogni uomo sia stimato non per quello che possiede ma per l’apporto che offre alla comunità secondo il proprio talento.

Una festa, come evidenziato, accettata dalla Chiesa tanto che l’ha consacrata al primo santo “Lavoratore”, San Giuseppe.

In seguito, Pio XII, nel 1956, diede vita alla festa di s. Giuseppe artigiano, per mettere in luce la funzione dellavoro nella vita dell’uomo e della storia della salvezza.

Comunque, a Maggio, siamo nel pieno della primavera, per cui non c’è più paura del freddo anche se un antico proverbio afferma che fino al giorno otto, non bisogna svestirsi troppo, in quanto la temperatura può essere rigida con cattive conseguenze per gli anziani ‘A otto ‘e maggio, ‘a vecchia jettaie ‘o trapanature ‘o fuoco“.

E’ il mese della Madonna, delle Suppliche, dei Santuari; questi ultimi oraganizzati, specialmente da comitive di giovani, per avere la possibilità di incontrarsi per approcci e con le ragazze del proprio paese, nel quale era difficile averli, e con le forestiere.