Sia Simone Rozza che Nicola Masi, i due pretendenti alla fascia tricolore di Quadrelle, sono pronti a rinunciare all’indennità spettante in caso di elezione a sindaco del paese. Il loro proposito è ampiamente rimarcato nel programma elettorale. Nessuno dei due, considerata la delicata fase di congiuntura economica e finanziaria che attraversano in particolar modo gli enti con un numero minore di abitanti, se la sente di incidere sulle casse dell’ente che già fanno fatica a trovare la quadra. Alla loro rinuncia si aggiungerebbe anche quella dei nuovi assessori e dei nuovi consiglieri comunali per un risparmio totale, per l’ente, che si aggirerebbe intorno ai 13mila euro annui, circa 65mila euro per l’intero mandato.
Già nel 2018 Simone Rozza e i suoi annunciarono tale adempimento che poi, in occasione di uno dei primi consigli comunali, fu confermato con la sottoscrizione degli appositi documenti.
“Rinunceremo a qualsiasi indennità spettante al sindaco, agli assessori e ai consiglieri del gruppo di maggioranza”, afferma il candidato sindaco. Rispetto alla destinazione di tali somme, Quadrelle Civica ha già le idee chiare. “Abbiamo già preso in considerazione l’idea di creare un apposito capitolo di bilancio le cui risorse potranno essere impegnate esclusivamente per un miglioramento dell’Igiene Urbana, e più precisamente utilizzando i fondi per integrare il servizio di spazzamento, da sempre uno dei punti dolenti del nostro paese, Un provvedimento – rimarca Rozza – che conferma tutta la nostra responsabilità nei confronti della res pubblica tenuto conto che le somme del possibile risparmio, anche se di piccola entità, potrebbero rappresentare un toccasana per le destinazioni che abbiamo previsto”.
Come detto anche Nicola Masi e i suoi eventuali amministratori non percepiranno alcun stipendio. “Rinunceremo a qualsiasi indennità connessa al mandato elettorale – precisa l’ex sindaco del quinquennio 2008 – 2013 – con i risparmi che si genererebbero per le casse comunali la nostra futura amministrazione comunale si impegnerebbe a sostenere le associazioni presenti sul territorio. Per questa categoria, considerate le ristrettezze dell’ente, sarà difficile riuscire ad individuare qualche altra forma di sussidio, quindi ben venga la destinazione delle somme che noi tutti siamo pronti a devolvere con la rinuncia. Ovviamente saremo anche vicini alle altre categorie sociali della comunità per non far mancare forme di sostegno”.
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