Il governo pensa a un rinvio delle elezioni regionali, comunali e a termini più lunghi anche per il referendum a causa dell’emergenza coronavirus. In una bozza del decreto in vista del prossimo cdm, tra le ipotesi della presidenza del Consiglio si interviene sul mandato “degli organi elettivi regionali” che scade entro il 31 luglio 2020, prorogandolo di tre mesi visto il rischio sanitario. Le Regioni attese al voto in primavera sono sette: Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia e Valle D’Aosta. Le elezioni dei consigli comunali – oltre 1000 comuni tra cui quindici capoluoghi di provincia e quattro di regione – sono invece fissate “in una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2020”.
Di fronte al moltiplicarsi dei contagi, il rinvio delle amministrative di primavera era già stato ventilato come una possibilità. Finora non c’era stato nessun confronto ufficiale tra le forze politiche della maggioranza, si trattava solo di congetture di cui però nei Palazzi si parlava sempre più insistentemente.
Termini più lunghi anche per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari: il termine entro quale è indetto “è fissato in duecentoquaranta giorni dalla comunicazione dell’ordinanza che lo ha ammesso”, rispetto alla forbice tra i 50 e i 70 previsti. A questo punto la consultazione referendaria è molto probabile venga svolta nel 2021 anzichè entro maggio come stabilito dall’ultima proroga del governo.
(repubblica.it)
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