REGIONE. Premiati i ragazzi protagonisti del Guinnes della pizza

Continua l’eco dei successi per il record conquistato a Napoli dove è stato decretato il Guinnes alla pizza più lunga del mondo cotta nel tradizionale forno a legna con i suoi 1853,88 centimetri.

Rossopomodoro, sempre sensibile allo sviluppo delle attività dei giovani, con il suo presidente Franco Manna, ha organizzato in uno dei suoi ristoranti, quello di via Partenope a Napoli, un incontro per premiare 6 alunni degli istituti Alberghieri che con la loro opera partecipativa si sono meritati targa e medaglia assegnatagli dall’imprenditore campano presidente della Sebeto Spa, che oltre a Rossopomodoro, racchiude i marchi Anema e Cozze, Coq, Rossosapore e Ham Holy Burgher. Alla premiazione hanno partecipato anche il prof. Pecoraro Scanio, docente di turismo a Milano e Roma, Sergio Miccù, Presidente dell’Associazione Pizzuaioli Napoletani, Claudio Sebillo, brand manager di Napoli Pizza Village che ha ricordato le date di programmazione dell’annuale evento dal 6 all’11 settembre, Teresa Iorio campione mondiale della pizza 2015 trofeo Caputo e Antonio Sorrentino il creativo chef del gruppo di Manna. Sostenendo la necessità e l’importanza di sviluppare l’abilità artigianale dei pizzaioli, cioè la vera bandiera di Napoli e dell’Italia contro la contraffazione e il fenomeno dell’italian sounding, Franco Manna ha proposto di coinvolgere quelle nazioni che con loro pizzaioli hanno partecipato al Guinnes del 18 Maggio 2016, dando la possibilità a ragazzi degli alberghieri campani di fare un’esperienza lavorativa in questi paesi. All’uopo ha dato subito sviluppo alla sua iniziativa, regalando uno stage ai 6 ragazzi appena premiati, permettendo loro di raggiungere l’Inghilterra e vivere questa esperienza di lavoro accompagnati da Antonio Sorrentino dal 25 al 31 luglio. Londra quindi come partenza, avendo Rossopomodoro ben 15 locali in questa comunità, al fine di creare una prospettiva di sviluppo di conoscenze lavorative anche poi nelle altre sedi dove Manna porta alto il nome di Napoli. Un’operazione che intende promuovere Napoli come punto mondiale per la formazione sulla pizza.

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