SCADENZA GIUGNO – Se non versi questo contributo entro il 30 perdi il lavoro: è scritto minuscolo | Attenzione al codice 1040

Prestate moltissima attenzione alle scadenze previste per giugno: in questo caso avete tempo fino al giorno 30, il codice è il 1040, ma le indicazioni sono scritte davvero piccole!

Il mese di giugno è, senza ombra di dubbio, uno dei più temuti dagli italiani, sia che si tratti di lavoratori autonomi, liberi professionisti o dipendenti con lavoro subordinato.

Tutti sono chiamati a presentare il modello di pagamento unificato, cioè l’F24, che prevede delle scadenze ben precise alle quali non ci si può sottrarre in alcun modo.

In particolare, a destare non poche preoccupazioni è il codice tributo 1040, che ancora oggi viene sottovalutato da molti, causando frequenti ritardi nel versamento dei contributi.

Ecco di cosa si tratta nello specifico e perché dobbiamo tenere sotto controllo la data del 30 giugno 2025: non puoi sfuggirla, anche se è scritta in minuscolo, ma devi comunque pagare.

Scadenza di giugno: attenzione al codice 1040

Ebbene sì, come abbiamo spiegato precedentemente, in queste settimane i contribuenti italiani sono chiamati a presentare tutta la documentazione necessaria, sia per quanto riguarda il modello 730, sia per i redditi accumulati e le tasse da pagare con il modello 770, che generalmente scade entro il 31 ottobre dell’anno in corso.

In particolare, però, si tende a sottovalutare il codice tributo 1040, che si riferisce ai sostituti d’imposta per il versamento con il modello F24 delle ritenute IRPEF operate sui corrispettivi e compensi. Parliamo, come riferisce anche Money.it, del versamento effettuato dal datore di lavoro sugli stipendi dei dipendenti, che trattiene l’IRPEF da versare al fisco. In questo modo si assicura un flusso di entrate tributarie, con il sostituto che versa tali somme a titolo di acconto o a titolo definitivo per la tassazione separata.

Ti conviene fare tutto entro il 30 giugno

Questo codice si riferisce alle ritenute sui redditi da lavoro autonomo e compensi per l’esercizio di arti e professioni regolati dall’articolo 25 e 25-bis del d.p.r. 600/73. Tali ritenute non si applicano a chi lavora in regime forfettario, ma riguardano prevalentemente i contratti da lavoratore autonomo, i compensi da lavoro professionale e le prestazioni occasionali con una ritenuta d’acconto del 20%. In questi casi va tenuto conto sia della dichiarazione dei redditi sia del regime forfettario. Questi tributi devono essere versati entro il 16 del mese successivo a quello di riferimento.

Un esempio pratico per capire: i compensi per la prestazione di lavoro da parte di esercenti arti e professioni hanno un imponibile del 100% con una ritenuta del 20%; analogamente, i compensi per prestazioni di amministratore di condominio hanno un imponibile del 100% con ritenuta del 20%, e così via.

Infine, ma non meno importante, il codice tributo 1040 non riguarda i rapporti di lavoro subordinato, motivo per cui il pagamento tramite modello F24 deve essere effettuato online, tramite il portale web dell’Agenzia delle Entrate, servizi di internet banking, intermediari finanziari abilitati e altri canali telematici.

Per compilare correttamente il campo di riferimento è necessario indicare anche la rateazione, la regione di residenza, il mese di riferimento, l’anno, gli importi di debito versati, gli importi a credito compensati e il totale A per la somma dell’erario e il totale B indicato nella sezione erario. Il tutto è contrassegnato dal codice 1040.