SCANDONE. Il futuro è la liquidazione, Festa:”De Cesare spighi alla piazza la volontà di far morire la Scandone o meno”

La Scandone verso la liquidazione e probabilmente verso la fine della sua storia, così come deciso dall’ingegnere partenopeo De Cesare per la numerosa mole di debiti accumulata. A intervenire ai microfoni di SportChannel214 sulla delicata questione della Scandone e sul rifiuto delle offerte pervenute per l’acquisto dell’Avellino Calcio è il sindaco Gianluca Festa: “Ho incontrato i dipendenti del club, ho detto ad Alberani di proporre almeno l’ingaggio del coach e capire se vorranno fare o meno basket in città. Se non volessero farlo, dovranno motivarlo alla piazza. Siamo giunti a una deadline, quella del 2 settembre, è opportuno che la società dica cosa fare. Se poi si è deciso di fare fallire 71 anni di storia, si deve dire il perché. I lodi non sono una condizione insuperabile e non giustificherebbe la mancata iscrizione della Scandone”.
Futuro Avellino Calcio e Basket: “Per il calcio ci sono state tre proposte di acquisizione, alcune di queste anche importanti. Poi prendemmo atto della volontà della Sidigas di continuare con il calcio, e la società in quel caso si è assunta anche l’onere di continuare con il basket. Cosa è cambiato, non lo so, devono dirlo Mauriello e De Cesare. E’ evidente che se dovessimo assistere alla volontà di fare scomparire la Scandone, questo mi indurrebbe a riaprire il dialogo con il presidente Petrucci per salvare la Serie B con una wild card. Finché potrò lottare per mantenere in vita la Scandone con la propria matricola lo farò, se dovesse morire, morirebbe un pezzo di storia della città e di tutti noi, ne prenderemmo altro e faremo nascere un nuovo soggetto. Ma la Scandone, a prescindere da tutto, sarebbe morta”.