SOLDI AGLI ARMAMENTI – Ogni cittadino europeo dovrà versare fino a 1.100€ l’anno per il piano militare | Tassa infame

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I soldi per il riarmo (Foto di Marek Studzinski su Unsplash) - mandamentonotizie.it

Ognuno di noi dovrà pagare oltre 1000 euro per finanziare gli armamenti. Una guerra che nessuno vuole inizia già a pesare sulle nostre spalle. 

In un mondo sempre più fragile, tra emergenze ambientali, crisi economiche e servizi pubblici che arrancano, arriva una notizia che spiazza. Che scuote. Che indigna. I cittadini europei si troveranno presto a pagare, senza potersi opporre, miliardi di euro ogni anno per finanziare una guerra che nessuno ha scelto.

Non sarà certo una tassa col nome “guerra” scritto sopra. Non arriverà una lettera con scritto “versare per i missili”. Eppure, accadrà. Perché lo hanno deciso altri, in incontri riservati, tra strette di mano e sorrisi tesi. Ma il conto lo pagheremo noi. Ogni anno. Silenziosamente.

In Italia si parla di un contributo che può superare i 1.100 euro a testa all’anno. Una cifra enorme, soprattutto se sommata alle altre tasse. Una cifra che potrebbe essere usata per medici, scuole, treni, parchi, case popolari. E invece no: andrà alle armi. Alle strategie. Alle esercitazioni. Ai carri armati.

Sarà un cambiamento radicale perché quei soldi non sono extra, non sono stati trovati in un cassetto segreto. Saranno sottratti a tutto il resto. E se già c’è preoccupazione per quello che sta succedendo nel mondo, paura per una eventuale ed effettiva Terza Guerra Mondiale, ci prepariamo comunque a finanziarla.

Soldi agli armamenti: le tasse per missili e carri armati

La decisione è arrivata al termine di settimane di trattative internazionali: entro il 2035, i Paesi NATO spenderanno il 5% del proprio PIL in difesa, spiega fanpage.it. L’Italia, che oggi ne spende circa il 2%, dovrà triplicare gli investimenti: dai 35 miliardi attuali ai 100. Una corsa al riarmo finanziata direttamente dai cittadini.

Per arrivare a questa cifra, serviranno 6-7 miliardi in più ogni anno. Non potendo fare altro debito, il governo avrà solo due strade: aumentare le tasse o tagliare i servizi. In entrambi i casi, a rimetterci saranno i cittadini comuni. Famiglie. Lavoratori. Giovani. Nessuno escluso.

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Gli effetti della guerra (Foto di Dorothe da Pixabay) – mandamentonotizie.it

Ognuno sarà in debito

Il paradosso è drammatico: mentre ci viene detto che “non ci sono soldi” per i trasporti, per il clima, per il welfare, improvvisamente si trovano centinaia di miliardi per le spese militari. E intanto, gli Stati Uniti – che già spendono più di tutti – restano quasi esenti da nuovi sforzi.

C’è chi parla di sicurezza. Ma di chi? Per cosa? E a che prezzo? Una tassa nascosta, infame, imposta dall’alto, che alimenta un futuro che spaventa. È giusto pagare per una guerra che non vogliamo? È giusto rinunciare a ciò che ci serve davvero per prepararsi a un conflitto che forse si potrebbe ancora evitare?