Spiagge italiane, passato il divieto epocale: addio alla tradizione più longeva di sempre | “Non si può più fare”

Spiagge divieto epocale - Mandamentonotizie.it (Fonte foto Canva)

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Spiagge italiane nel mirino: siamo davvero a un passo dal divieto epocale, turisti e cittadini costretti a dire addio a una tradizione molto antica

Gli italiani sono già pronti a vivere appieno le loro vacanze, mentre tanti altri cittadini stanno ancora cercando la meta ideale dove trascorrere momenti di relax e collezionare ricordi preziosi.

Sulla base di queste esigenze, però, si rende necessaria anche una gestione rigorosa che ha portato all’introduzione di divieti davvero epocali.

Non si tratta soltanto di norme di comportamento o del pagamento della tassa di soggiorno, ma di qualcosa che coinvolge una tradizione molto antica e radicata.

La notizia ha fatto rapidamente il giro dei media, scatenando preoccupazione tra i turisti che avevano in programma di portare a casa souvenir tipici dal luogo di vacanza.

Spiagge italiane nel mirino: arriva il divieto epocale

Per quanto riguarda il comportamento sulle spiagge, sono già state diffuse numerose regole rivolte a cittadini e turisti, in Italia come nel resto del mondo. Ad esempio, è vietato lasciare gli escrementi del proprio cane in spiaggia, pena una multa. I nostri amici a quattro zampe possono accedere solo a zone balneari appositamente dedicate.

Non solo: è vietato spegnere le sigarette sulla sabbia, portare via la sabbia stessa, sassi o conchiglie, perché considerati beni pubblici. Chi viene sorpreso a portare via questi elementi può incorrere in reati come il furto di beni pubblici.

Spiagge divieto epocale - Mandamentonotizie.it (Fonte foto Canva)
Spiagge divieto epocale – Mandamentonotizie.it (Fonte foto Canva)

Maximulta se ti porti a casa sabbia, sassi o conchiglie

Secondo quanto riportato dal sito Money.it, una delle città più “presa di mira” dai turisti per questi furti è Bruges, la perla delle Fiandre, famosa per il suo centro storico dichiarato patrimonio UNESCO nel 2020. Franky Demon, rappresentante dell’ente dei beni pubblici, ha dichiarato che ogni mese vengono sottratti tra i 50 e i 70 sampietrini, causando un danno significativo.

Ciò che per i turisti può sembrare un semplice souvenir, si trasforma in un costo oneroso per i Comuni, che sono costretti a spendere circa 200 euro ogni volta per ripristinare il manto stradale. Una problematica che interessa molte città italiane come Roma (in particolare San Pietro) e anche numerose località in Francia.