UFFICIALE – Siamo di nuovo in lockdown: file ai supermercati e panico per le scorte finite | La polizia chiude ogni strada: panico e voli cancellati

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Città deserta (Foto di PublicDomainPictures da Pixabay) - mandamentonotizie.it

Lockdown: è tornato l’incubo che ha visto il mondo bloccarsi qualche anno fa. La popolazione trema, costretta di nuovo a chiudersi in casa.

Le immagini sono sempre le stesse. Carrelli pieni fino all’orlo, scaffali vuoti, gente in fila sotto la pioggia o il sole, con lo sguardo teso e il telefono stretto in mano. Non ci voleva molto perché il panico tornasse a farsi sentire. Eppure, eccoci di nuovo.

Nel giro di poche ore, tutto si è fermato. Strade sbarrate, sirene in lontananza, voli cancellati. Qualcuno è rimasto bloccato in aeroporto, altri non sono riusciti a tornare a casa dal lavoro. Le stazioni sono vuote, i negozi chiusi. La città sembra trattenere il fiato.

Il copione è familiare. E lo è anche la sensazione che accompagna queste ore: l’incertezza, l’inquietudine, la voglia di capire cosa sta succedendo e se, in qualche modo, ci riguarda da vicino.

Le prime notizie sono rimbalzate sui social: video confusi, voci che si accavallano, messaggi audio che parlano di “chiusura totale”, “emergenza nazionale”, “militari per strada”. Poi la conferma: non si tratta di un’esercitazione. Il lockdown è reale.

Lockdown: costretti di nuovo a stare in casa

A scatenare tutto non è stato però un virus né un attentato, ma un’escalation di proteste violente legate a tensioni politiche interne. Siamo a Los Angeles e, come riporta anche la7.it, gruppi definiti dal sindaco come “elementi pericolosi” hanno approfittato di un clima già teso per scatenare il caos nel cuore della città. Vetrine distrutte, negozi saccheggiati, attività danneggiate in pieno centro. In una sola notte, 23 esercizi commerciali sono stati devastati.

Alla base c’è il malcontento verso alcune recenti politiche federali attribuite all’amministrazione Trump. Sebbene non siano stati forniti tutti i dettagli, si parla di provvedimenti controversi che avrebbero polarizzato ulteriormente la popolazione, alimentando rabbia e senso di ingiustizia sociale. Il governatore della California, Gavin Newsom, ha accusato apertamente Trump di voler esercitare “un potere da regime”, parlando di smania dittatoriale.

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Los Angeles (Foto di StockSnap da Pixabay) – mandamentonotizie.it

La popolazione trema

La risposta è stata rapida e massiccia: la Guardia Nazionale è intervenuta con oltre 2.000 uomini, affiancata da 700 marines inviati direttamente dal Pentagono. Si teme che la Casa Bianca voglia attivare l’Insurrection Act, una legge che consente l’impiego diretto delle forze armate in caso di insurrezione interna. Se accadesse, significherebbe riconoscere ufficialmente la situazione come una minaccia nazionale. Uno scenario rarissimo nella storia americana.

Ora il lockdown serve a contenere tutto questo: più che prevenire un contagio, si cerca di impedire che la violenza dilaghi. Ma ciò che spaventa davvero è la possibilità che questa situazione si estenda, che il modello Los Angeles venga replicato in altre città, o addirittura in altri Paesi. Perché in un mondo già nervoso, basta un fiammifero acceso nel posto sbagliato per far tremare l’equilibrio ovunque.