L’Ema ha dato il via libera alla somministrazione della terza dose del vaccino Moderna nelle persone a partire dai 18 anni. Una dose booster del vaccino anti-Covid di Moderna “può essere presa in considerazione nelle persone dai 18 anni in su”. È quanto ha infatti concluso il Comitato per i medicinali a uso umano Chmp dell’Agenzia europea del farmaco. La raccomandazione, riportata in una nota diffusa dall’ente regolatorio Ue, si basa su dati che mostrano che una terza dose del vaccino Spikevax, “somministrata da 6 a 8 mesi dopo la seconda, ha portato a un aumento dei livelli di anticorpi” negli adulti in cui questi livelli stavano diminuendo. La dose di richiamo consiste nella metà della dose utilizzata nel ciclo di vaccinazione primaria, precisa l’Ema nella nota.
L’agenzia Ue fa il punto anche sugli effetti collaterali del booster. E spiega che “i dati attuali indicano che l’andamento degli effetti avversi dopo il richiamo è simile a quello che si verifica dopo la seconda dose. Il rischio di condizioni cardiache infiammatorie o altri effetti collaterali molto rari viene attentamente monitorato” dopo il richiamo. Come per tutti i medicinali, “l’Ema continuerà a esaminare tutti i dati sulla sicurezza e l’efficacia di Spikevax”. A livello nazionale, continua ancora l’Ema, “gli organismi di sanità pubblica possono emettere raccomandazioni ufficiali sull’uso delle dosi di richiamo, tenendo conto della situazione epidemiologica locale, nonché dei dati di efficacia emergenti e dei dati di sicurezza limitati per la dose di richiamo”.
“All’inizio di questo mese – ricorda l’ente regolatorio – il Chmp ha concluso che una dose di richiamo di Comirnaty (l’altro vaccino a mRna autorizzato, quello di BioNTech/Pfizer, ndr) può essere presa in considerazione almeno 6 mesi dopo la seconda dose per le persone di età pari o superiore a 18 anni. Inoltre, si raccomanda di somministrare una dose extra di Comirnaty e Spikevax a persone con sistema immunitario gravemente indebolito, almeno 28 giorni dopo la seconda dose”.Intanto l’azienda farmaceutica Msd – conosciuta come Merck negli Stati Uniti e in Canada – e Ridgeback Biotherapeutics hanno annunciato che l’Ema ha avviato una revisione continua per Molnupiravir, il farmaco antivirale orale sperimentale per il trattamento di Covid negli adulti. “Se sarà concessa l’autorizzazione all’immissione in commercio dalla Commissione europea”, affermano le aziende, Molnupiravir potrebbe essere la prima pillola antivirale per il trattamento del virus nell’Unione europea.
(fonte: repubblica.it)
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