Zanzare punge la pelle (Canva) mandamentonotizie.it
Crescono i casi di infezione neuroinvasiva da virus West Nile in Campania. Ecco cosa sapere oggi e come proteggersi davvero.
Febbre alta, confusione mentale, paralisi improvvisa: sintomi che sembrano appartenere a malattie lontane, e invece si stanno manifestando oggi, proprio qui. Il virus, trasmesso da una zanzara apparentemente innocua, sta facendo parlare di sé in Campania, con casi gravi e concentrati. Ma cosa sta succedendo davvero? Perché questa ondata sta colpendo con forza proprio ora? Le risposte non sono rassicuranti, ma conoscere il fenomeno è già un primo passo per affrontarlo.
Nelle ultime settimane, la Campania ha registrato otto casi confermati di infezione neuroinvasiva da virus West Nile. La maggior parte dei pazienti si trova in terapia intensiva e presenta gravi complicazioni al sistema nervoso centrale. Si tratta di soggetti fragili, spesso anziani, esposti per lungo tempo in aree dove si è sviluppata una densità anomala di zanzare, in particolare la specie Culex pipiens.
Non è una novità assoluta: il virus è presente da anni in Europa e viene monitorato costantemente. Ma qualcosa, quest’estate, sembra essere cambiato. Il caldo prolungato, l’umidità e la mancanza di bonifiche tempestive hanno creato le condizioni perfette per la proliferazione del vettore. Le infezioni segnalate non si limitano più alle zone rurali, ma iniziano a spuntare anche nei centri urbani.
I sintomi sono spesso sfuggenti all’inizio: febbre, mal di testa, dolori muscolari. Ma nei casi più gravi, l’infezione può degenerare in encefalite, meningite o paralisi. Una minaccia silenziosa, che non si trasmette tra persone, ma si insinua nelle pieghe di una quotidianità apparentemente sicura. La risposta delle autorità sanitarie non si è fatta attendere. Sono già partite disinfestazioni straordinarie nei comuni più colpiti, controlli sugli animali serbatoio e campagne informative rivolte alla cittadinanza. Il messaggio è chiaro: non si tratta di allarmismo, ma di prudenza. E ognuno può fare la sua parte.
Eliminare i ristagni d’acqua da sottovasi, tombini e grondaie è il primo gesto utile. Utilizzare repellenti, indossare abiti chiari e proteggere finestre e animali domestici sono accorgimenti quotidiani che fanno la differenza. Soprattutto nei mesi estivi, quando le zanzare proliferano e i rischi aumentano. Nelle aree sanitarie regionali l’allerta resta alta. Le ASL hanno invitato i medici di base a segnalare qualsiasi sintomo sospetto, soprattutto in soggetti anziani o immunodepressi. Intanto, il virus continua a circolare. E sebbene non sia un’emergenza sanitaria su larga scala, è un campanello d’allarme che nessuno può permettersi di ignorare.
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