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West Nile virus: il ritorno silenzioso che preoccupa l’Italia | Prevenzione in prima linea

Diversi casi in Italia, un decesso e due criticità. Il West Nile virus torna a farsi sentire. Cos’è, quali i sintomi e come prevenirlo.

Non fa rumore, ma avanza. Il virus del Nilo occidentale è tornato a colpire in Italia, con una discrezione inquietante. Sette casi registrati in provincia di Latina, una vittima, due pazienti in gravi condizioni. Numeri che non gridano all’emergenza, ma che accendono i riflettori su una realtà sanitaria spesso ignorata. È il segnale di un nemico noto, ma sottovalutato. E ora ci si chiede: siamo davvero pronti a difenderci da ciò che non si vede?

Un virus che ritorna e si fa sempre più vicino

Non è una novità assoluta, ma la sua riapparizione, anno dopo anno, comincia a destare preoccupazione. Il West Nile virus, trasmesso dalle zanzare, ha registrato in Italia dieci casi solo nel 2025. Una donna anziana è deceduta, mentre due uomini si trovano in condizioni critiche all’ospedale Santa Maria Goretti. Non è la prima volta che il virus compare in quest’area, ma la frequenza crescente pone nuovi interrogativi sulla sua diffusione. Il dato forse più inquietante? I casi non sono collegati tra loro. Nessun contatto, nessun focolaio comune. Solo la stessa provincia.

A rafforzare il quadro c’è anche la morte di un cavallo nella stessa zona, compatibile con l’infezione. Segno che il virus circola tra gli animali prima di colpire l’uomo. Il Ministero della Salute cerca di rassicurare, parlando di un andamento “in linea con gli anni precedenti”. Ma il messaggio, per chi legge tra le righe, è chiaro: bisogna alzare la soglia dell’attenzione.

Puntura di zanzara (canva) MandamentoNotizie.it

Cos’è il West Nile virus e perché non va sottovalutato

Niente allarmismi, ma nemmeno superficialità. Il West Nile Virus è un’infezione che l’Italia conosce dal 1998 (nei cavalli) e dal 2008 anche nell’uomo. Si trasmette solo tramite la puntura di zanzare infette: non passa da persona a persona. Nella maggior parte dei casi è asintomatico, ma può causare febbre, dolori e, nei soggetti più fragili, forme neuro-invasive gravi. L’incubazione può arrivare fino a tre settimane, rendendo difficile collegare i sintomi alla puntura.

La migliore protezione viene dalla prevenzione. La vera ed efficace arma contro le zanzare e quindi il possibile contagio dal virus. Utilizzare repellenti per insetti, zanzariere a tutte le finestre e indossare abiti lunghi. Per ora non sembra esserci una cura specifica, ma un trattamento tempestivo può fare la differenza. Quindi in caso si notino i sintomi indicati o malessere generale e sospetto, meglio consultare il medico curante per un parere e un consiglio sul da farsi. Niente panico e nessuna corsa al pronto soccorso se non in caso di forte malessere e assenza del medico di base.

Barbara Guarini

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