WhatsApp, diventano a pagamento alcune funzioni tra le più usate | Confermata la data per i primi addebiti sul conto corrente

WhatsApp a pagamento (Foto di Tumisu da Pixabay) - mandamentonotizie.it
Tra poco per usare alcune delle funzioni più note di WhatsApp dovremo pagare. L’app di messaggistica più famosa cambia tutto.
Ci svegliamo, scrolliamo. In pausa pranzo, scrolliamo. Aspettiamo l’autobus, scrolliamo. E naturalmente, messaggiamo. Anzi, whatsappiamo, come si dice oggi.
Che sia per dire “arrivo, metti su la pentola” o inviare un meme alle 7 del mattino, WhatsApp è quella cosa che ormai usiamo senza nemmeno pensarci. Sta lì, silenziosa (più o meno), presente, sempre a portata di dito.
Eppure, da qualche giorno, qualcosa nell’aria è cambiato. Un titolo, una voce, un post condiviso da un amico. La notizia “WhatsApp a pagamento!” circola da tempo. E suscita sempre le stesse emozioni.
Panico? Un po’. Curiosità? Tantissima. Ma andiamo con ordine, e cerchiamo di capire come e perché l’app di messaggistica più usata sta per diventare a pagamento.
WhatsApp: le funzioni a pagamento
Quindi tra poco dovrai pagare per mandare un messaggio a tua zia? Non esattamente, ma WhatsApp ha davvero deciso di monetizzare alcune delle sue funzioni. Meta, la casa madre, ha rotto gli indugi e ha annunciato le prime novità “a pagamento”: pubblicità negli “Stati” e canali con contenuti premium.
La pubblicità sarà visibile nella sezione Aggiornamenti, quella dove vedi storie e canali. Le chat, i gruppi, le chiamate: restano tutte protette da crittografia. Nessun banner invadente mentre chiedi il Wi-Fi al bar.

Cosa sta cambiando
E non è tutto, come spiega italia-informa.com: chi gestisce un canale potrà attivare un abbonamento mensile per offrire contenuti esclusivi o promuovere il proprio spazio. È una svolta che strizza l’occhio a chi vuole “fare business” dentro WhatsApp, senza però toccare la versione base dell’app. Ovviamente, le reazioni non si sono fatte attendere. Chi lavora nel settore tech esulta (le azioni di Meta sono già salite), ma c’è anche chi storce il naso: esperti di privacy mettono in guardia sull’uso dei dati per mostrare gli annunci, anche se Meta garantisce trasparenza e zero intromissioni nelle chat “Non vendiamo né condividiamo il tuo numero di telefono… nessun dato conversazionale sarà usato”.
In fondo, è l’ennesimo tentativo di trasformare WhatsApp da semplice app di messaggi a piattaforma multifunzione, un po’ come le super app asiatiche tipo WeChat. Il tutto cercando un equilibrio: far cassa, ma senza far scappare gli utenti. La vera domanda è: riusciranno a farlo senza rovinare l’esperienza che amiamo? WhatsApp scommette di sì. Intanto, tieni d’occhio la sezione Aggiornamenti, perché sarà lì che inizierà il cambiamento.