Per molti era “migliore del Rio Mare”: la verità è che ha una qualità da terzo mondo | Non mangiarlo se ti vuoi bene

tonno rio mare

Tonno Rio Mare (fonte Instagram @pesto_italy) - mandamentonotizie.it

Il tonno che consumi da anni è davvero migliore di quello di marca nota? O stai mangiando un prodotto dalla qualità pessima senza saperlo?

È considerato come l’alternativa economica, pratica e “ugualmente buona” al più noto tonno premium.

C’è chi giura di preferirlo addirittura al Rio Mare, e c’è chi lo mette regolarmente nel carrello per risparmiare qualche euro a scatoletta. Ma dietro quella confezione così familiare, si nasconde spesso una verità molto meno rassicurante.

Il problema è che non si tratta solo di gusto. Il sospetto viene dal colore, dal liquido che lo circonda (spesso torbido o eccessivamente oleoso), da un odore che ricorda tutto tranne che il mare. La consistenza a volte è molliccia, filamentosa o troppo secca.

E soprattutto, c’è una questione di fondo che dovrebbe far riflettere: cosa c’è davvero dentro quella scatoletta?

Tonno: cosa si nasconde dentro la scatoletta

In molti casi, quel tonno così conveniente arriva da pescherie che operano senza reali controlli internazionali, utilizzando metodi di pesca distruttivi come quella a strascico o il palangaro (una lunga lenza con tantissimi ami) che non solo devastano gli ecosistemi, ma catturano pesci in condizioni tutt’altro che salutari o controllate. Questo significa che potresti ritrovarti nel piatto tonno di seconda o terza scelta, pescato in acque inquinate, lavorato in stabilimenti che badano più alla quantità che alla qualità.

Non è raro, infatti, che alcuni prodotti contengano livelli elevati di mercurio o altre sostanze potenzialmente nocive. Il tonno, come molti pesci di grossa taglia, tende ad accumulare metalli pesanti nel proprio organismo. Se non viene scelto con attenzione, può diventare un rischio concreto per la salute, soprattutto in caso di consumo abituale. I sintomi? Difficoltà cognitive, stanchezza cronica, problemi renali. E non è finita qui.

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Tonno (foto di freepik) – mandamentonotizie.it

Scegli in maniera consapevole: non tutti sono Rio Mare

Molti di questi marchi low cost utilizzano anche oli di scarsissima qualità, spesso vegetali raffinati e ricchi di grassi saturi; oppure aggiungono conservanti che prolungano la durata ma impattano sul sapore e sul profilo nutrizionale. Risultato? Una scatoletta che può costare meno oggi, ma che “pesa” molto di più sul tuo benessere a lungo termine. Scegli sempre la qualità garantita, come nel caso del più blasonato Rio Mare.

Come riconoscere un buon tonno in scatola? Controlla l’etichetta: meno ingredienti ci sono, meglio è. Diffida da ingredienti strani o codici misteriosi. Provenienza chiara: le marche affidabili indicano da dove viene il pesce e il metodo di pesca. Cerca certificazioni come il MSC (Marine Stewardship Council) o Friend of the Sea. Sono garanzia che il tonno è stato pescato in modo responsabile, senza danneggiare l’ambiente. Infine, quando apri la scatoletta, il tonno dovrebbe essere compatto, con filetti interi, non sbriciolato come carne tritata. Il colore deve essere chiaro, uniforme, senza macchie scure o liquidi sospetti. Alla fine, scegliere bene non è solo una questione di gusto: è una forma di rispetto per se stessi, per l’ambiente e per la qualità del cibo che portiamo a tavola.